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21 Novembre 2019 ,

Mikal Cronin Seeker

2019 - Merge Records
[Uscita: 25/10/2019]

A quattro anni dall’ultimo “MCIII”, “Seeker” ripropone il floreale pop di Mikal Cronin, polistrumentista di Laguna Beach, e compagno di lunga data di Ty Segall. Ne sentivamo il bisogno? No, ma rispetto all’immobilismo stilistico dei precedenti dischi, “Seeker” tenta di dare alla vena cantautoriale di Cronin, ingenua e solare, un taglio più malinconico e mesto, con una strumentazione ricca e toni piuttosto riflessivi, senza però rinunciare ad influenze byrdsiane o a citare Neil Young. I fiati la fanno da padroni in molti episodi (Fire, Show Me, Feel It All), a volte il nostro pesta un po’ i piedi su binari più “rock” (Shelter) ma trovare una linea congrua in “Seeker” è cosa assai dura. Superati i primi quattro brani, dentro troviamo un po’ di tutto: dalla ballata pianistica Sold, ad I’ve Got Reason che monta una fanfara di fuzz per avvicinarsi probabilmente a Ty Segall (che difatti compare al basso) ma finisce per suonare come gli Oasis. C’è tempo per uno stompy blues come Caravan, la tirata epic-folk Guardian Well, la sonnolenta Lost A Year in cui risbucano fiati e cori. E per il finale poteva mancare il solitario canto folk per chitarra e voce? No, ovviamente, e On The Shelf non tradisce le aspettative. Mikal Cronin come i Twin Peaks dell’ultimo “Lookout Low” sembrano essere i rappresentati di una generazione di giovani vecchi, coi piedi (non si sa quanto) saldi nel rock underground e la testa persa in qualche sogno revivalista o più spudoratamente pop. Dietro il sapore regressista, i Twin Peaks danno però anima e sangue mentre Cronin appare compassato, assente, in totale mancanza di ispirazione. Insomma, se non fosse chi fosse, staremmo davvero qui a scriverne? Consigliato per fan di Mumford & Sons, Coldplay e Oasis, tanto per darvi un po’ di coordinate.

Voto: 5/10
Ruben Gavilli

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