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22 Aprile 2024 , ,

Paolo Spaccamonti Nel Torbido

2024 - Liza, Audioglobe
[Uscita: 19/04/2024]

Nella musica di Paolo Spaccamonti è diffuso un senso di fragilità da custodire come segno del proprio essere e dell'equilibrio di un'arte che raffigura la vita. C'è tutta la fragilità del mondo nella foto di copertina di “Nel Torbido”, il nuovo album del chitarrista e compositore torinese, che sembra  voler catturare sulla retina tutti i ricordi che scivolano via dal finestrino di un'auto in corsa. In questa profonda ricerca del mondo e di una sua comprensione non importa se siano le cose a sfuggirci o sia piuttosto il contrario. Il sottile legame emotivo che unisce tra loro i sei nuovi brani nasce dall'esigenza di rovesciare il senso della secca affermazione del padre di Paolo, ovvero che “I sogni non servono a niente”. Tre anni dopo il progetto di elettronica – trip hop SPANO insieme a Stefano “Fano” Roman, Paolo Spaccamonti pubblica il nuovo lavoro per la sua label Liza, dal soprannome della madre per la somiglianza a Liza Minnelli. Vari sono gli indizi che lasciano immaginare come l'album sia una trasposizione interiore del riflesso in elementi autobiografici, in una scrittura che celebra il dominio dello spirito sulla materia. I riferimenti al padre (soprannominato Tony Curtis, da cui il titolo del disco che rimanda al film “Operazione Sottoveste”) segna il confine di una realtà trasfigurata come i suoni della sua chitarra, resi granulosi e sfibrati, oppure dilatati e liberati come spore. L'opener Salina si apre con uno sferragliante slide prima che si sviluppi un flusso drone ambient su cui si crea una tessitura di note avvolte in un'aura in reverse, la successiva L'amore Che Strappa (con la partecipazione di Enrico Gabrielli e Dario Bruna) è un desolato gothic western. L'eponimo Nel Torbido si muove sul delay della chitarra attorno alle cui ripetizioni si avviluppano fibre metalliche definite dai fiati di Gabrielli, sino a diventare un oscuro blues che si dissolve in una coda industrial. Il lato B si apre con No Blues, una lenta discesa verso una dimensione onirica, così come I Sogni Non Servono A Niente diventa un sonno disturbato da clangori lontani come un tintinnio onomatopeico di note inquiete che nel finale sfumano in una quiete assoluta. In chiusura il minimalismo della toccante Ha Ragione La Notte con il violoncello di Julia Kent: i riverberi in bit crusher degli arpeggi creano un luminescente perimetro all'interno del quale si sviluppa una micro sinfonia cameristica che lambisce suoni provenienti dalle terre sconosciute dell'inconscio. La musica di “Nel Torbido” smentisce l'assunto secondo cui i sogni non servono a niente. Perché, come recitano i versi di una poesia di Danilo Dolci: «ciascuno cresce solo se sognato».

Voto: 7.5/10
Giuseppe Rapisarda

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