gglum The Garden Dream

“The Garden Dream” è il debutto della cantautrice londinese Ella Smoker, in arte gglum, che ha appena firmato per la Secretly Canadian evidentemente colpita dai suoi primi EP. Come sue fonti di ispirazioni ha dichiarato esserci artisti come Elliot Smith, Microphones, Adrianne Lenker e Alex G. E già questo basterebbe per rendercela simpatica e interessante. La Smoker è ancora giovanissima, ha esordito appena diciassettenne nel 2020 col suo primo singolo, stavolta si è fatta produrre il disco da Karma Kid, mantenendo comunque quel carattere casalingo e lo-fi che caratterizzava le sue precedenti produzioni. Le sue canzoni lasciano una sensazione di fragilità, di indeterminatezza, dovuta anche alla loro brevità, il disco contiene infatti tredici tracce per 35 minuti di durata. Ma quanto basta per mostrare una cantautrice dalle forti potenzialità anche se ancora un po’ acerba e incerta. Il disco si muove fra le intime confessioni cantautorali, sperimentalismo e un’anima rock. "The Garden Dream” si apre con le atmosfere inquiete di With You per proseguire col rock alla P:J:Harvey di SPLAT!, le atmosfere intime e sognanti di Late, gli sperimentalismi elettronici dell’ipnotica Pruning 1, le bellissime e fragili melodie e il delicato arpeggio di chitarra di Pruning 2, la scoppiettante trance di Easy Fun, il rock sensuale di Glue, una Second Best combattuta tra dolcezza folk e inquietudine rumorosa, il folk breve e leggiadro Honeybee, Do You See Me Different con la partecipazione di Kamal a cui le tastiere danno un tono magico e irreale, l’irrequieta Eating Rust con un arrangiamento bandistico con tanto di fisarmonica, chiude la sognante title-track. Canzoni inquiete nelle quali fanno capolino distorsioni, rumori, feedback, inserti elettronici per accompagnare testi pervasi di incertezza, paura, visioni da incubo, come rivelano questi versi presi dalla title-track: «Oh, there's no peace here / They show me blood upon the floor / I thought they were taking you away / I fell down screaming».