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19 Gennaio 2017

Pasquale Boffoli - Antonio Rotondo BARI ROCK DAYS

30 Novembre 2016 - Adda Editore, pp. 226, €. 15,00

 

«La finalità di questo libro è soprattutto quella di descrivere come la Puglia, e in particolare il suo capoluogo Bari, è stata capace di vivere e a volte personalizzare l'evoluzione internazionale della musica giovanile e del rock degli ultimi 50 anni, a partire dal beat degli anni '60, attraverso il punk e la new wave dei '70 e '80, sino al terzo millennio…In questo libro troverete nomi saliti alle cronache (anche social), ma percorrerete anche un tragitto nel sottobosco musicale rock cittadino, quello fatto di band che spesso rimangono nell'ombra, ma che riservano molte sorprese, pur lasciando spesso poche tracce del loro passaggio».

 

 

Il fatto che negli ultimi anni si stiano moltiplicando gli studi che potremmo definire di microstoria locale del rock è segno per prima cosa che di acqua ne è passata sotto i ponti, tanto da consentire di tracciare un bilancio e tentare di fare un'analisi di quanto accaduto foto-Pasquale-wally-Boffolidagli anni Sessanta in poi, ma soprattutto è segno che un mondo così come l'abbiamo conosciuto sta scomparendo, un'epoca che ha segnato la vita dei cosiddetti babyboomers ora rischia di finire nel dimenticatoio, lasciando gli appassionati con molte domande e pochissime certezze sugli anni a venire.

Ben venga allora il meritorio lavoro di Pasquale Boffoli (foto a destra), direttore del sito che state leggendo, giornalista free lance e musicista, e Antonio Rotondo (foto sotto a sinistra), archeologo musicale e musicista, che con passione e certosina pazienza hanno ricostruito le vicende della musica rock in quel di Bari. Una città che forse non ha un suo suono peculiare, come, tanto per fare un esempio foto-Antonio-Rotondogeograficamente vicino, il binomio Lecce-pizzica che tanto di moda è divenuto ai nostri giorni, ma che nei decenni ha prodotto diversi musicisti di valore che hanno spaziato in svariati ambiti musicali e di genere, molti riscuotendo successo e tanti che, per i casi della vita, per carenze di strutture, per scelta, non hanno invece potuto esprimere in pieno le loro potenzialità.

 

 

Il libro è diviso in tre sezioni: nella prima, Bari Calling. Cronache beat, punk e rock dagli anni '60 al terzo millennio, Pasquale Boffoli traccia in chiave autobiografica una breve storia di cinquant'anni di musica nella sua città, la nascita delle prime band beat, dei locali in cui suonare e ballare, dei negozi di dischi, luoghi fondamentali per la diffusione della nuova musica che giungeva soprattutto da Inghilterra e Stati Uniti; non semplici rivendite, ma davide-viterbo.40.full_punti di aggregazione e scambio culturale. Quindi l'esplosione del punk, le fanzine, i festival, i concerti, il diffondersi di generi come l'elettronica, la world music, il reggae, fino ai giorni nostri, con i negozi che chiudono, i pochi locali, sempre meno disposti a rischiare, che puntano invece sulle tribute band. Storia comune a tutte le città italiane e forse non solo, perché (per parafrasare al contrario Tolstoj) dal punto di vista musicale tutte le città infelici si assomigliano. Proprio per questo, perché in fondo c'è qualcosa che accomuna le città italiane pur nella loro specificità, questa storia interessa anche chi non l'ha vissuta, perché vi troverà richiami alla sua storia personale, da appassionato, da musicista, da negoziante, da gestore di locali o di etichette, da organizzatore di eventi.

 

Ovviamente c'è anche la specificità di Bari e della Puglia, e questa viene ulteriormente scandagliata attraverso la seconda sezione dedicata a una serie di Interviste, dodici, con i protagonisti della scena cittadina che, lette tutte insieme, offrono uno spaccato vivido e folkabbestiaapprofondito di cinquant'anni di vita musicale. Attraverso la voce degli artisti conosceremo personaggi e musicisti dalle affascinanti biografie, ci sono i ribelli e perdenti, orgogliosi della loro indipendenza e devoti solo alla musica; ci sono quelli che hanno affrontato cammini tortuosi e intriganti - per esempio c'è chi partito dal punk si è ritrovato a insegnare al Conservatorio, altri a suonare o ad aprire negozi all'estero -, c'è chi ha sperimentato le vie dell'elettronica e chi del folk e della world music. Un panorama ricco e sfaccettato, per molti versi anche sorprendente per la sua vitalità e originalità.

 

Bari, città levantina e bottegaia, ha negli anni prodotto centinaia di band dedite ai più disparati generi musicali, il libro ne dà conto nella terza sezione, Schede Tecniche (curata da Antonio Rotondo), dove sono censiti, divisi per decenni, musicisti e gruppi usciti fuori dal capoluogo e città limitrofe: anche quelli che, per i più svariati motivi, non sono mai matarresearrivati a incidere un disco, ma hanno lasciato tracce per le loro esibizioni dal vivo. Lavoro interessante e quanto mai accurato: per ogni artista sono segnalati discografie, siti web, componenti del gruppo, genere musicale, così da consentire al lettore di approfondire eventualmente gli aspetti che più lo interessano. Il libro si avvale anche di un ricco apparato di foto e, particolare non secondario, di un utilissimo indice dei nomi. Un'ultima notazione: nel volume è reperibile un link web Cloud Music dove è scaricabile per tutto il 2017 una compilation curata da Antonio Rotondo di 19 brani inediti (gentilmente concessi) di artisti e band pugliesi.

 

 

Negli "Articoli Correlati" (qui sotto) si possono linkare alcune recensioni pubblicate su Distorsioni dei dischi delle band e dei musicisti baresi citati nel libro. 

 

Ignazio Gulotta

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