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1 Aprile 2018

Francesco Brusco ESTETICA DI SGT. PEPPER – Genesi, linguaggi e ricezione del capolavoro dei Beatles

2018 - Arcana Edizioni - pag.281 - Euro 22,00

sgt pepper copia defMa pensa, un libro dedicato a “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, pubblicato nella ricorrenza del decimo lustro dalla sua pubblicazione: davvero imprevedibile!”. Non stupirebbe di sentirsi rispondere in questo modo, parlando di “Estetica di Sgt. Pepper-Genesi, linguaggi e ricezione del capolavoro dei Beatles, agile volume che, come da sottotitolo, si prefigge di descrivere e sviscerare quello che è considerato l’apice della creatività dei Beatles attraverso l’analisi dei contesti: dalla genesi (il periodo nel quale si sviluppano le idee che ne stanno alla base e i relativi significati), ai linguaggi (testuali e musicali), fino alla ricezione da parte del pubblico nelle diverse epoche, compreso il lascito alla generazione figlia dello streaming. Francesco Brusco, docente di Storia dell’Arte e musicista (fa parte del trio Là Nua, due CD al loro attivo), nonché ex collaboratore di Distorsioni, centra il bersaglio suddividendo il lavoro in tre macro sezioni:  “La Genesi”, L’Analisi”, “L’Eredità”. Brusco riesce a rendere l’atmosfera nella quale si muovevano tutti i personaggi che hanno partecipato, a vario titolo, alla nascita del momento topico dal quale scaturiranno i contributi ideali alla realizzazione di questo caposaldo della cultura pop. 

 

Ma non si limita solo a ripetere banalmente una storia che qualsiasi appassionato dei baronetti conoscerà a memoria. Vi aggiunge elementi  che completano il quadro, rendendo evidente quanto fossero diventate importanti certe innovazioni tecnologiche, quanto rilevanti gli interventi in sede di produzione (George Martin che diventa il Quinto Beatle: accade proprio in questa occasione), le possibilità di sfruttare gli studi di registrazione fino al punto di “viverli”, e ci fermiamo per non togliere gusto alla bruscolettura. Senza dimenticare che l’autore Francesco Brusco (nella foto), potendo contare sulla propria estrazione professionale, disserta in maniera comprensibile e avvincente anche di elementi che potrebbero altrimenti scoraggiare il profano. La seconda parte, L’Analisi, riesce a sviscerare gli aspetti  tecnico-musicali di ogni passaggio della lavorazione, dalla scrittura dei brani al loro arrangiamento, in modo così avvincente da farci quasi assistere al processo creativo, da farci sentire quasi presenti, tra le mura di Abbey Road, seduti dietro il banco di regia mentre John, Paul, George e Ringo (e l’altro George) elaborano ed espongono le proposte, le idee, gli spunti. Fino a giungere all’attualità del messaggio, tramandato attraverso l’evoluzione dei supporti e riportato ogni volta a nuova vita, che si trattasse delle varie edizioni in vinile o CD, su nastro o digitali, fino alla fruizione tramite i servizi di streaming. Un messaggio che fa parte di un tutto, ovvero di un corpus rappresentato da una carriera la cui brevità è stata inversamente proporzionale alla qualità raggiunta e che non trova probabilmente paragoni. Ottime le note a piè di pagina nella sezione analitica, così come le appendici inerenti la bibliografia, la sitografia e la “discografia Pepperiana”. Un libro necessario, ben scritto, esaustivo e che aggiunge punti di vista non usuali o abusati.  

 

Massimo Perolini
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