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19 Giugno 2020 ,

Francesco Paolo Paladino De Musica Et In Fungorum Effectis

2020 - Silentes
[Uscita: 13/03/2020]

Un packaging curatissimo e prezioso per un'opera monumentale. Questa è l'ultima scintilla creativa dell'instancabile ed eclettico Francesco Paolo Paladino che, negli ultimi anni, ci ha davvero stupiti con l'originalità e la bellezza polimorfa delle sue produzioni. "De Musica et in Fungorum Effectis" è un vero e proprio allestimento multimediale in due atti, raccolto in 4 CD, che si basa su un ideale quanto improbabile dialogo tra Sant'Agostino e John Cage. Prendendo quindi spunto dall'opera "De Musica" di uno dei più saggi e lungimiranti Padri della chiesa e dalle altrettanto intuitive speculazioni di carattere filosofico sostenute da uno dei maggiori personaggi del panorama artistico musicale del '900. L'intuizione di Paladino di porre in raffronto i due personaggi non è poi così azzardata, a pensarci bene. Molti sono i punti comuni che li avvicinano. Il silenzio cageano è visto come contemplazione dell'oggetto vibrante, valorizzazione espressiva del suono in se stesso che apre a una vita sottesa a chi sa coglierlo con lo sguardo contemplativo e la sensibilità giusti. Agostino tenta di proporre un'ermeneutica dell'armonia, un sottile filo di unione che eleva arte e scienza alla perfezione della natura quale espressione dell'amore del Creatore. In entrambe le concezioni viene rivolta una sfida all'osservatore-ascoltatore. Ampliare la propria predisposizione sensoriale all'ascolto, alla ricerca, alla sperimentazione a una libertà creativa mai succube degli steccati sistemici e paradigmatici. Ciò che Heidegger avrebbe definito ascolto poetico e per il quale l'opera d'arte diventa una forma che riflette la verità sull'essere. Una verità che non può essere raccolta solo dal linguaggio ma dalle più ampie forme espressive che ci compenetrano e ci sfiorano in un divenire asintotico.

Nel primo CD ci sono una serie di domande che il Maestro Agostino pone all'allievo Cage secondo il metodo maieutico pedagogico che fu usato dal filosofo Platone. È interessante ritrovarsi in un'ambientazione completamente estranea alle coordinate spazio tempo, come nel teatro musicale delle avanguardie contemporanee del secondo Novecento. Lo scollamento di ogni possibile significante è un modo per avanzare una critica alla civiltà dei consumi e all'omologazione del pensiero ma è anche un procedere ostinato verso un oltre, verso un'eccedenza semantica che possa rendere l'idea di 'ammutolimento' dell'uomo contemporaneo di fronte alla crisi. FPP ricorre quindi a una serie di cut up e suoni trovati che si susseguono in un mix a tratti caotico e a tratti di una levità soporifera, alternando suoni ambientali e interferenze elettroniche. A scandire una serie di interrogativi che vengono sollevati, lasciati fluire, sedimentati in anfratti dell'intelletto, per poi riproporsi in forma di reminescenze liberate solo da istinto e casualità. Nel secondo CD viene messa in scena la puntata del quiz televisivo "Lascia o Raddoppia" che vede la partecipazione di John Cage in veste di esperto di funghi. Siamo nel 1959 e il pubblico italiano viene messo di fronte a un personaggio sorprendente che si dimostra minuzioso esperto della scienza micologica e che allo stesso tempo propone una musica strampalata giocando con i rumori. Paladino impalca l'ideale colonna sonora di una situazione tanto assurda che diventa in musica una metafora tra ciò che si legge e ciò che è inintelligibile, tra realtà, meta-realtà, fantasia, virtuale, fisico e metafisico. Il pensiero è mobile e le contraddizioni ne rappresentano lo scacco. Ecco allora che ciò che è precluso alla ragione può diventare semplice messa in scena della leggerezza, dell'ironico disincanto, dell'estro creativo che abbatte le gerarchie tra logico e illogico e paradossalmente sfida il vero in una gestualità dell'apertura assoluta al tutto. Le due Variations dei CD 3 e 4 sono infatti affidate al gioco musicale e decostruttivo, svincolato da ogni 'parola' e reso essenza.  Il cinico ottimismo che Paladino prende da Cage per avvicinarsi ad Agostino con un lavoro corale, pieno d'amore verso la vita, accolta nelle sue contraddizioni e arrisa con lucidità senza esimersi da una implicita critica beffarda. Danno il loro contributo al convivio (tra gli altri): Juri Camisasca, Simon Balestrazzi, Gianluca Favaron, Trio Cavalazzi, Riccardo Sinigaglia, Aaron Moore, Mauro Sambo, Paolo Tofani, Antonio Tonietti. In un omaggio ai grandi illuminati fuori dal coro dei nostri tempi: Stockhausen, Schaeffer, Varèse, Scelsi e Cage. Non si può infine non menzionare il lavoro minuzioso della grafica, affidata a Maria Assunta Karini.

Voto: 8/10
Romina Baldoni

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