Elisa Russo UOMINI. I RITMO TRIBALE, EDDA E LA SCENA MUSICALE MILANESE
Su queste pagine abbiamo recensito tempo fa “Costretti a sanguinare” di Marco Philopat, una bella ricostruzione della scena punk milanese tra fine anni ’70 e inizio anni ’80. Per completare la storia del rock a Milano ottimo complemento è questo “Uomini. I Ritmo Tribale, Edda e la scena musicale milanese”, scritto dalla giornalista triestina Elisa Russo e pubblicato da Odoya, casa editrice specializzata sia in saggistica che in narrativa, con una ricca collana musicale. Il libro è scorrevole, colloquiale, appassionato. Molte interviste ai musicisti ma anche ai tecnici di studio, ai manager, ai produttori artistici, ai semplici fans, figure che spesso si sovrappongono. Si comincia con la storia di un gruppo di amici, la Banda degli Scarletti, dal quartiere di Milano dove vivevano ripetenti che stavano nell’ultimo banco al liceo: Stefano Rampoldi (detto “Rappunti”, perché era quello che li prendeva durante le lezioni, e poi diventato Edda), Fabrizio Rioda, Alessandro Marcheschi (oggi psicologo), Alessandro Zerilli (poi negli Afterhours). Ragazzi che giocavano a pallone nei cortili e passavano nottate intere seduti su una panchina a parlare di musica, esperienze senz’altro sconosciute ad un adolescente di oggi, e qui il libro si fa anche saggio di antropologia. Poi la resistenza alla Milano da bere, la scena di Porta Ticinese, i concerti nei centri sociali, sebbene questa nuova scena fosse meno politicizzata della precedente.
Il libro è incentrato sui Ritmo Tribale, ma c’è spazio per citare tutti i gruppi della scena: dai DHG ai Weimar Gesang, in ambito new wave, a quelli di neopsichedelia come i Peter Sellers and the Hollywood Party o i gotici Carnival of Fools, gruppi i cui componenti, Mauro Ermanno Giovanardi, Cesare Malfatti e altri, sono ancora in auge con altre avventure musicali. Un giro di amici prima ancora che di musicisti. Sarà così anche negli anni ’90, quando Bologna e Firenze abdicano e le capitali del rock italiano diventano Torino e Milano. Il rock italiano esplode con Casino Royale e Afterhours, anche loro figli di quel mondo, e i Ritmo Tribale sembrano esserne il capofila. Invece problemi personali, droga, disinteresse per il successo portano allo scioglimento del gruppo. Il libro analizza anche il ritorno di Edda, personaggio che fa molto discutere sui social network, e quello di alcuni ex Tribali, Marcheschi, Scaglia, Filipazzi detto “Briegel” e Accardi detto “Talìa”, rinforzati da Bruno Romani ex Detonazione e da Xavier Irondo, come No Guru. Molto spazio è dato all’analisi e alla genesi dei testi e non manca un ricco corredo fotografico. Le prefazioni sono di Federico Guglielmi, Christian Zingales e Vittorio Bongiorno. Un libro che si legge tutto di un fiato ed è consigliato non solo a chi ha amato quei gruppi e vissuto quegli anni in prima persona, ma a chiunque desideri saperne di più di come nasce e come vive una rock band e ed è interessato ancora prima che ai musicisti, agli uomini.
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