Edda STAVOLTA COME MI AMMAZZERAI?
[Uscita: 28/10/2014]
# Consigliato da Distorsioni
Quando si dice cantarle chiare. Se c’è un artista sincero quello è Stefano “Edda” Rampoldi (nome d’arte, per i pochi che ancora non lo sanno riprende quello di un antico poema epico ma anche quello della madre). Nei suoi testi non ha alcuna paura di scavare a fondo nella propria vita. Sesso, malattia, rapporti familiari malsani, religione, droga, cibo. Edda si mette a nudo come nessun altro ha il coraggio di fare. Anche musicalmente in questo caso: dopo “Odio i vivi”, che aveva arrangiamenti molto raffinati e complessi, con ampie partiture orchestrali, “Stavolta come mi ammazzerai?”, terzo disco del nostro, è un disco assolutamente rock, spoglio e immediato. Basso chitarra batteria e pedalare, giusto qualche tastiera qui e là, oppure un insinuante vibrafono. Un disco composto e inciso di getto, in gran parte senza lo storico collaboratore Walter Somà, isolandosi in una sala prove vicino ad Arezzo. Braccio destro di Edda nel nuovo lavoro è Fabio Capalbo, batterista, regista di videclip e produttore artistico. Al basso e alle tastiere Luca Bassi dei Dilaila, la cui cantante Paola Colombo compare ai cori. Difficile scegliere una canzone rispetto a un’altra, sono tutte coinvolgenti e strazianti: l’iniziale, trascinante Pater, Coniglio rosa, il momento più dolce Tu e le rose, la distorta Stellina.
Rock, nient’altro che rock, di quello che entra nelle ossa con melodie azzeccate, una voce che diventa urlo, che non è l’inutile esibizione di controllo tecnico delle divette di MTV, ma lo strazio del cuore, delle viscere. E che chitarre, che suoni. Bellissima è un blues, tutto sommato, e ci piace per questo. Spesso Stefano Rampoldi dà voce a personaggi femminili, giocando con l’ambiguità del nome d’arte, ma anche questo è un gesto di coraggio, d’altronde per i ”rebetes” greci era tradizione cantare a generi invertiti, e se c’è musica ribelle e sognatrice (possibili traduzioni del termine “rebetes”) è quella di Edda. Nell’apparente semplicità Stavolta come mi ammazzerai? è un disco geniale, prodotto e arrangiato benissimo, nelle invenzioni del basso, nella ricerca di suoni distorti e contrappunti taglienti. Può darsi che qualcuno non apprezzi l’ossessione di Edda per il sesso, ma lui canta se stesso e vive fortemente la contraddizione tra il suo credo religioso e le esigenze del corpo. E che lo faccia anche in una canzone intitolata Peppa Pig, come un grande male del nostro tempo, che però cita Jimi Hendrix, non può che farcelo amare. Edda canta “io a Dio non piaccio”: può fregarsene, a noi piace tantissimo.
Complimenti per questo bellissimo artiolo! La sincerità di Edda è commovente! Unico nel panorama musicale italiano.
grazie a te per le belle parole Biot
p.w.boffoli
dir.edit.art.distorsioni
grazie! ma quando un disco è così bello viene bello anche l’articolo!