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8 Novembre 2025

Carmen Consoli Amuri Luci

2025 - Narciso Records
[Uscita: 03/10/2025]

Superata la fatidica età anagrafica dei 50 anni e con nove album in studio pubblicati dal lontano 1996 sembrava che Carmen Consoli non avesse più nulla da chiedere per rendere più ricco il suo ventaglio musicale. Invece irrompe a ciel sereno questa meraviglia chiamata “Amuri Luci”, primo album di una trilogia che si annuncia gustosa e piena di sorprese. Mentre quest’album recupera e approfondisce i legami della Nostra con la sua terra d’origine, la Sicilia, gli altri due capitoli esploreranno la sua anima rock e quella tipica cantautoriale. “Amuri Luci” viene presentato con una bellissima veste grafica, un ricco libretto  con i testi originali abbinato alla doverosa traduzione italiana, fondamentale per comprendere al meglio i significativi versi. La particolarità che rende quest’ultimo lavoro più affascinante è proprio l’uso della lingua siciliana, non solo quella però, sono presenti versi in latino così come in greco antico. Carmen Consoli in questa avventura si fa accompagnare da una solida e impeccabile formazione con Massimo Roccaforte, bouzouki, chitarra e mandolino, Valentina Ferraiuolo, shaker e tamburo a cornice, Marco Siniscalco, contrabbasso, Elena Guerriero, organo e Puccio Panettieri alla batteria. È stato presentato in un tour, tuttora in svolgimento, dove si esalta e amplifica la bellezza del tutto, ricco di luci e immagini suggestive. Amuri Luci, la title-track, apre le danze, la canzone è dedicata a Giovanni, fratello del compianto Peppino Impastato, figura che ha passato la sua vita a onorare la sua memoria ed a portare avanti le sue idee. Un inizio commovente con un refrain che entra rapidamente in testa. Unni t'ha fattu 'a stati riprende un detto “dove hai fatto l’estate passaci pure l’inverno” ovvero tutti quegli opportunisti che si rifugiano in un luogo sicuro quando arriva la prima difficoltà. Carmen Consoli in questo disco si fa affiancare da ben tre ospiti, ognuno porta in dote i valori che sono loro congeniali. Si inizia con Mahmood che colora l’arabeggiante La Terra Di Hamdis, più avanti la sorpresa chiamata Jovanotti che in tonalità rap accompagna alla conclusione Parru Cu Tia per finire con la lucente apparizione del tenore Leonardo Sgroi, figura del Maggio Musicale Fiorentino, che rende solenne Qual Sete Voi, da brividi nella esecuzione live. Tra le vette del disco, ma qui tutto scorre ad alti livelli, c’è Mamma Tedesca, siamo al primo atto della Guerra Mondiale, la storia è commovente e tragica allo stesso modo. Un ragazzo sedicenne, Ignazio Buttitta, autore del testo, uccide un soldato tedesco che in tasca aveva nome e indirizzo della madre, Dopo una lettera spedita senza risposta scrive una poesia ardente che rivela il suo tormento e l’ossessione per la guerra. La breve Bonsai #3, tre perché 1 e 2 erano presenti nel disco “Confusa E Felice” del 1997, ci porta a Galateia che oscura il mito di Polifemo, che, rifiutato da questa ninfa del mare, uccide il suo amante. Di livello e sorprendente l’uso della lingua greca da parte di Carmen, talmente brava da non trovare ostacoli sul suo cammino. Altro brano a cui la catanese tiene molto è Come Veni, veni che mette in luce un fenomeno che in questi tempi grigi sta prendendo campo. Tutte le persone che parlano senza pensare, che in fondo è come sparare senza guardare, si proferiscono verbi a caso con le dovute e inevitabili conseguenze. L’arrangiamento delicato è arricchito dal terzetto d’archi dell’Orchestra Popolare Siciliana, la stessa che l’ha accompagnata nello splendido “Terra Ca Nu Senti Live in Siracusa” uscito in doppio vinile giusto un anno fa e che consigliamo di recuperare. Con un nuovo spirito malinconico tocca a Nimici Di L'Arma Mia l’onere di chiudere il disco, la dedica stavolta è per Casella, poetessa politica siciliana in attività nella Catania di inizio Novecento. A conclusione risulta difficile e complicato definire “Amuri Luci” l’album migliore di Carmen Consoli, di sicuro è il suo più complicato, ambizioso e seducente, ricco d’impegno civile e lontano dai suoi soliti standard ma pure della produzione media italiana, da affiancare a un altro bravo interprete siciliano come Salvo Ruolo pure lui impegnato a recuperare i valori e le tradizioni musicali della sua terra. Volendo evidenziare di più il valore d’un disco gioiello come “Amuri Luci”, suonato ed eseguito in maniera perfetta, si può tranquillamente affermare che per la catanese ha lo stesso significato dell’altro grande album italiano a nome "Creuza De Ma" che Fabrizio De Andrè ci regalò nel 1984.    Resta a questo punto la curiosità di sapere come verrà accolto dal pubblico, non solo quello fedele della catanese ma pure dal pubblico medio italiano, sommerso in questi tempi d’ascolti musicali che in massima parte convergono tristemente sul versante rap. Per adesso possiamo giudicare il tutto dall’entusiastica accoglienza riservata al disco nelle esibizioni live e sembra proprio che la scommessa di Carmen Consoli sia stata vinta in pieno.

Voto: 8.5/10
Ricky Martillos

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