Mark Stewart The Fateful Symmetry
[Uscita: 11/07/2025]
Un album può essere generato nei freddi reami dell’Ade, sfiorato dal tocco gelido della ‘signora falcata’ ? Ebbene, sì. Il disco postumo di Mark Stewart esce a distanza di due anni dalla dipartita del profeta di Bristol. Ultimato poche settimane prima della sua morte, e, grazie alla Mute, rimessi insieme i tasselli del primigenio puzzle sonoro, pubblicato per il piacere di quanti hanno amato Mark, prima coi leggendari Pop Group e poi come solista nei suoi sette album precedenti. Un profeta, certamente. Dopo “Y” del Pop Group niente è stato più lo stesso, il concetto di post-punk rivoluzionato a colpi di dub, funk, elettronica, free jazz, industrial. Ora, questo “The Fateful Symmetry”. Un album di assoluto livello, in linea con le migliori produzioni di Stewart, sempre sospeso sul ciglio dell’abisso, sul filo del rasoio, tra struggenti melodie di recupero di memorie perdute (Memory Of You, This Is The Rain, Stable Song), con la voce di Mark che domina la trama dei brani, improvvisazioni in chiave di pop dissacratorio (Neon Girl), irruzioni nell’amatissimo dub-style (Everybody’s Got To Learn Sometime). Un capitolo a parte merita quella parte del disco che recupera stilemi cari al repertorio prima del Pop Group e poi del Mark Stewart più oscuro e inquietante. Un trittico di brani dal prodigioso tratto dark-industrial: partendo dall’oscurissima nenia di Twilight’s Child, cadenza funerea e voce come saliente da profondità arcane, passando per Crypto Religion, techno-pop venato di ipnotiche evoluzioni psichedeliche, la voce filtrata elettronicamente, cadenze da incombente senso di imminente fine del mondo, ma, soprattutto, la superba Blank Town, a nostro avviso il brano più ispirato dell’album, devastante miscela di esplosivo e incalzante post rock e percussive ossessioni electro-industrial, a creare un’atmosfera luciferina irresistibile. La quieta nenia per piano e voce di A Long Road, chiude un’opera di eccelso livello. Ancora un capo d’opera dell’ineffabile genio di Bristol, in qualsiasi parte del cosmo egli stia fluttuando.
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