Neko Case Neon Grey Midnight Green

Se qualcuno si sta chiedendo della lunga assenza discografica di Neko Case la spiegazione è facile e comprensibile. Accanto alla sua normale vicenda artistica corre parallelo il progetto a nome The New Pornographers, gruppo canadese formato nel 1997, proprio quando la Nostra iniziava a pubblicare i suoi album solisti. Immaginiamo che non deve essere facile per lei distribuire le energie fra le due cose ovvero scegliere se certi brani sono più adatti all’uno anziché l’altro. Neko Case è sempre riuscita a rimanere a galla, qualitativamente parlando, al suo attivo undici album da solista, inclusi due a nome (bizzarro) Neko Case & Her Boyfriends. A Differenza di molti suoi colleghi non ha un disco in particolare che possa ritenersi il suo capolavoro, l’importante, come detto sopra, è una certa rilevanza nelle sue proposte. Questo nuovo “Neon Grey Midnight Green” si avvale intanto d’un bello scatto di copertina, capace di nascondere i 55 anni appena compiuti. Inizia con Destination, introdotta da brevi note   che rimandano a Alanis Morrisette, Thank You, ma quando entra la voce entriamo subito in sintonia con la solita Neko Case, un'apertura    brillante, ricca d’archi e arrangiata molto finemente. Su terreni più soffici è Winchester Mansion Of Sound, gran bel titolo, così come le sognanti Louise e Little Bears, fra le cose migliori del disco. In generale il sound di quest’ultima proposta appare radioso e ricco grazie alle orchestrazioni che arricchiscono il tutto, riproporlo dal vivo in versione nuda e cruda forse toglierà qualcosa all’insieme o magari sarà più fascinoso. Da segnalare la snella Wreck, potenziale singolo, il crescendo vocale di An Ice Age e la magia di Rusty Mountain, la voce di Neko Case “at her best”, pezzo che si eleva sulle 12 tracce totali. “Neon Grey Midnight Green” conferma la bontà della musicista della Virginia, a livello femminile siamo fra i capitoli più convincenti dell’anno ormai alla fine.