Sir Petrol Evil Design

Esce per Elefante Rec il debutto di Rebecca Magri (Upupayāma, Kaptain Preemo), in arte Sir Petrol, che fin dal titolo scelto per l’album, "Evil Design", ci precipita nei meandri più oscuri e maledetti del nostro presente. Interessante come siano soprattutto donne, pensiamo a Daniela Pes e Dalila Kayros, a incarnare nella loro musica le angosce e lo smarrimento dell’umanità contemporanea, fra annunci di guerra, genocidi in corso, tecnologia che fagocita e distrugge il modo di vivere. I testi si dividono fra canzoni che affrontano con cruda sincerità ansie e angosce personali e altri che allargano il discorso sul piano più sociale guardando a come il mondo esterno condizioni sempre più la nostra esistenza.«Per me, questo album è stato una forma di esorcismo e denuncia. Una psicoterapia necessaria per raggiungere uno stato di evoluzione individuale e uno studio della società odierna.» Sir Petrol rende questo clima fatto di preoccupazioni e incertezze con un electro-pop di forte impatto frutto di un’abile scrittura, di ottimi musicisti, fra cui Roberto Dellera (Winstons, Afterhours), della voce grintosa della Magri, che suona anche chitarra, sitar, synth, batteria e la capacità di utilizzare registri diversi dal trip-rock al jazz, dal pop alla psichedelia, dall’elettronica all’indie. Enclosed apre rombando il disco fra percussioni furenti, suoni pulsanti è la voce che risalta in un crescendo drammatico, inquieta Made Out Of Stone dedicato alla trappola dell’ipocondria, splendide atmosfere vagamente trip-rock nella title-track in cui la voce dialoga col sax di Francesco Fratalocchi, trascinante il rock’n’roll delirante di Swallow And Destroy, mentre I Wanna Look Good Naked sorretta da una linea di basso funky svela l’anima black della voce di Sir Petrol, Cuts And Guts è un brano intimo e sofferto, A Chip Off The Old Rock sorprende per la riuscita contaminazione fra il sitar e l’andamento marziale, le atmosfere oniriche e oscure di Sonny Boy chiudono un album che per qualità spicca nel panorama di casa nostra.