Luciano Margorani, Dario D'Alessandro, Chris Cutler Triangolazioni
[Uscita: 25/09/2025]
Non un trio in senso proprio, ma un originale modo di produrre musica, infatti questo lavoro prende l’avvio ben tredici anni fa quando Luciano Margorani (La 1919) contattò l’ex Henry Cow Chris Cutler chiedendogli di creare delle ritmiche su cui poi costruire i brani, ma la cosa non sembrò funzionare, ora grazie anche al contributo di Dario D’Alessandro (Homunculus Res, Lunaphone) il progetto vede finalmente la luce ed esce per la label spagnola áMarxe. Margorani (basso, chitarre, loop, rumori) e D’Alessandro (tastiere, voce, chitarre, glockenspiel) si sono messi a lavorare sulle tracce di batteria di Cutler del 2012 nei loro studi scambiandosi i file e portando a termine la non semplice operazione. Chi conosce la carriera dei tre musicisti coinvolti sa già che fondamentalmente siamo nell’ambito di un prog sperimentale che affonda le sue radici nella scena di Canterbury e del Rock In Opposition. Apre le danze Sul Farsi animata da uno spiritello pop e sbarazzino con un bellissimo assolo centrale di chitarra e l’evocativa voce di D’Alessandro che emette suoni in uno stile che ricorda quello di Robert Wyatt. L’atmosfera si fa meno eterea in Bar Eclisse, basso e batteria creano una base molto fisica su cui gli altri strumenti improvvisano vivacemente, mentre Stupidario è un brillante e ironico brano in stile canterburiano amabilmente orecchiabile, un vaccino contro la dilagante stupidità. L’aria marziale di Marcia Trionfale sottolineata dai tamburi porta sempre più verso un caos premonitore di catastrofi. You Don’t Have The Cards, titolo che riprende una delle frasi minacciose che Trump rivolse a Zelensky, ci precipita nel buco oscuro e caotico in cui a passi sempre più veloci le élite stanno portando il mondo, straordinario l’apporto delle nervose percussioni, Nubendi Traditi è una lunga improvvisazione di ben 13 minuti con continui cambi di melodie e sonorità, quasi fosse un collage, l’atmosfera resta cupa, con tratti psichedelici nella parte centrale, curiosamente assente la batteria. Chiude Terra Santa, qui il drumming di Cutler si fa particolarmente complesso e dinamico e su di esso Luciano e Dario improvvisano con suoni minimali. “Triangolazioni” pur con qualche asperità è un album che si ascolta con piacere e sorpresa, i musicisti sono in forma e comunicano a chi ascolta la felicità di vivere un momento creativo forse irripetibile.

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