Dirtmusic BU BIR RUYA
[Uscita: 26/01/2018]
Turchia - Australia - Stati Uniti #consigliatodadistorsioni
Continua il magnifico viaggio in giro per il mondo del duo Chris Eckman/Hugo Race con il loro progetto Dirtmusic, con l'obiettivo di incontrare storie umane e culturali diverse per sperimentare strade nuove sulla via della musica. Così nel novembre del 2016 i due si sono recati a Istanbul per incontrare Murat Ertel, leader della fantasmagorica band psichedelica Baba Zula (se non la conoscete recuperate almeno il doppio CD antologico “XX” pubblicato proprio dalla Glitterbeat) e abilissimo suonatore di saz elettrificato oltre che maestro del dub. Ne è nato questo “Bu Bir Ruya”, registrato nello studio di Ertel, al quale collaborano altri notevoli musicisti turchi come Ümit Adakale alle percussioni, Gaye Su Aykol (ricordiamo il suo pregevole “Hologram İmparatorluğu“ uscito anche questo su Glitterbeat) voce in Love Is a Foreign Country, Brenna Mc Crimmon, canadese ma da tempo impegnata nella musica dell'Anatolia, ha cantato anche nei Baba Zula, qui voce in due tracce, e Görkem Şen allo yaybahar, uno strumento acustico di sua invenzione che emette suoni apparentemente elettronici.
Musica ipnotica, evocativa dal fascino enigmatico e misterioso sin dalla prima traccia, Bi De Sen Soyle, che si sviluppa su un iterativo tappeto percussivo con le chitarre che supportano le evoluzioni magnetiche del saz, e quando entra la voce profonda, ieratica, roca di Hugo Race che si cimenta in un quasi recitativo l'atmosfera raggiunge il suo climax, mentre sullo sfondo i gorgheggi prettamente arabeggianti di Brenda McCrimmon e poi la voce di Ertel accrescono la tensione emotiva, ci sentiamo nomadi in fuga che tentano di attraversare il confine. Border Crossing è proprio il brano che segue, chitarre e saz si intrecciano e distorcono creando paesaggi sfuggenti e miraggi sonori, fra Oriente e Sahara, mentre la voce recita: «I need you to help to get across the border». Non a caso il disco è stato registrato pochi mesi dopo il tentato golpe e la stretta autoritaria imposta da Erdogan, e questo clima di incertezza riempie di domande e inquietudine la musica dei Dirtmusic.
Love Is a Foreign Country si colora di mistero, atmosfere torbide accresciute dalla voce bellissima e sensuale di Gaye Su Aykol che alterna parti recitate a un canto che contiene tutti i languori e il fascino enigmatico dell'Oriente, su un intreccio sonoro nel quale il deserto subsahariano, le sinuosità mediorientali incontrano la psichedelia in un'atmosfera resa fuori dal tempo dall'elettronica. In Safety in Numbers il canto caldo, roco, evocativo di Hugo Race su un micidiale giro armonico del saz di Ertel si incrocia col melodioso suono della voce di Brenna Mc Crimmon, il brano è un crescendo di tensione e ipnosi, psichedelia e blues, rivelando tracce del recente lavoro di Race su John Lee Hooker. Altrettanto belli gli altri brani, l'arrembante Go the Distance, una libera jam psichedelica che si conclude con il canto di Chris Eckman, lo yaybahar rende invece molto particolari e sognanti (la traduzione del titolo del disco è “Questo è un sogno”) le atmosfere di Outrage, segnato anche dal dub di Ertel e soprattutto la rumorosa title track.
Inizia così nel migliore dei modi l'anno musicale, regalandoci un capolavoro nel quale si respira la grande energia e il divertimento che i musicisti in studio hanno messo nel suonare, nel dipanare con i loro strumenti una felice narrazione di un tempo storico oscuro e minaccioso.
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