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30 Giugno 2025 ,

Andrea Van Cleef Greetings From Slaughter Creek

2025 - Rivertale Productions
[Uscita: 26/06/2025]

Andrea Van Cleef parla una lingua antica, quasi scomparsa al punto da far dubitare che sia mai esistita. Perché il folk è come il blues, riempie di suono i graffiti impressi sulla roccia da una umanità estinta per tradurne un significato di smarrimento. La scelta di Van Cleef è obbligata in quanto risponde ad una esigenza esistenziale, ovvero dare coerenza al racconto di una frattura e scollamento con la deriva intrapresa dal tempo presente. Già l’ottimo “Horse Latitudes” dello scorso anno confermava le nobili ascendenze di una scrittura che guarda ad un’Americana che non ha bisogno di slogan ma che piuttosto si ispira ai territori interiori (e non importa se talvolta impervi) da cui trarre la poesia necessaria a dare forma alla propria arte. A distanza di un anno Andrea Van Cleef dà alle stampe per la label italiana Rivertale Production “Greetings From Slaughter Creek”, album registrato live il 30 dicembre del 2024 a Kyle in Texas, presso gli studi di Rick Del Castillo. Le riprese sono state effettuate nell’ambito del tour statunitense di “Horse Latitudes” in cui van Cleef è stato accompagnato dal chitarrista Simon Grazioli. La tracklist di “Greetings From Slaughter Creek” è un accorato cammino a ritroso nelle tracce dei dischi solisti del folksinger bresciano tra cui il già citato “Horse Latitudes”, “Safari Station” del 2021, “Tropic Of Nowhere” del 2018 e l'esordio “Sundog” del 2012. La band è composta da Mike Zeoli (batteria), Matthew Smith (lap steel, dobro, cori), Stefano Intelisano (fisarmonica) e Patricia Vonne (voce), mentre Rick Del Castillo suona la chitarra acustica nella conclusiva Big River, cover di Johnny Cash. Il mood complessivo è avvolgente, si percepisce una fedeltà nel modo con cui viene restituito il suono di una materia, quale il legno degli strumenti, attraversata dalle vibrazioni, dallo slide del dobro che scivola sul metallo delle corde. Ogni brano ha un proprio carico di verità ed è proprio la voce di Van Cleef che ne diventa profonda assimilazione. Si percepisce chiaramente come questa musica lui non solo la respiri da sempre ma abbia creato una sorta di personale geografia emotiva di luoghi diversi tutti collegati da innumerevoli tracciati di vita. Le coordinate di “Greetings From Slaughter Creek” sono rintracciabili nei cieli assolati di Tom Petty & The Heartbreakers di “Wildflowers”, così come nelle trame country ricamate da Bonnie 'Prince' Billy in “Ease Down The Road” e, su tutti, nel Johnny Cash delle registrazioni americane di Rick Rubin. “Greetings From Slaughter Creek” è oggi forse uno dei dischi più americani in circolazione: abbraccia il sogno di sentirsi liberi da false radici che invece vincolano a luoghi comuni o retrivi preconcetti. In queste undici tracce si sente solo l'amore per un mondo che, forse, non ritornerà più.

Voto: 8/10
Giuseppe Rapisarda

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