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Candor Chasma Rings

Uscita: 24 Gennaio 2012 - Old Europa Cafe

nuovo_1330451302“Rings” è il debut album del duo costituito da due noti sperimentatori italiani: Simon Balestrazzi (T.A.C., Dream Weapon Ritual) (foto sotto a destra), e Corrado Altieri (Uncodified, ex-TH26) (foto sotto a sinistra), che scelgono di unirsi nel 2001 e chiamarsi Candor Chasma, dal nome di uno dei principali e più visibili canyon su Marte. Registrato tra aprile e dicembre del 2011, la materia qui plasmata è di due tipi: il rumore (proveniente dalla distorsione e ripetizione di field recording tra i più disparati e di altre sorgenti reali “trovate”) e il suono (creato da sintetizzatori analogici vecchi e nuovi). Il lavoro si compone di una prima parte di ventitré minuti più rumoristica (divisa in quattro tracce) e da una seconda parte più ambient di ventuno minuti. L’iniziale Inside The Ether at 6.00 am è un continuo rombo dal quale appare e scompare una voce registrata chissà dove. Interferenze, bordate di rumore bianco, ronzii analogici, sibili digitali completano il tutto, contribuendo alla costruzione di un viaggio mentale incredibile. il pathos aumenta verso il finale e un forte senso di smarrimento pervade l’ascoltatore.

 

The Third Void è un altro viaggio sonico, dove su una nota fissa di otto minuti, si costruiscono modulazioni analogiche di vario genere, con stratificazioni di voci registrate e trattate; verso il quinto minuto il suono si fa totale, saturando lo spettro delle frequenze: la img5power-electronics fa da padrone negli ultimi minuti di questa intrigante sinfonia industriale. Chemical Analysis of Ectoplasm è elettronica organica, un suono che si evolve e si contamina e che quasi vive di vita propria: la materia sonora è la stessa degli altri brani, pur essendo differenti le atmosfere create. Hallucinated Doors suona più digitale rispetto alle precedenti tracce, pur avendo componenti analogiche sempre ben evidenti. Ci sembra di percorrere un tunnel in cui suoni e rumori ad intermittenza ci terrorizzano lungo il percorso: oltre tre minuti di puro delirio sonico. 

 

La seconda parte del disco, costituita da un solo brano (Apophenia) di ventuno minuti, parte in modo decisamente più rilassante: le caratteristiche più ambient della suite consegnano ai nostri padiglioni auricolari una coinvolgente colonna sonora di un moderno “Solaris” (un viaggio negli spazi siderali ricco di allucinazioni) o di una esplorazione lungo le valli del pianeta rosso. Viene definita Apofenia il riconoscimento di schemi, immagini o altiericonnessioni all’interno di dati casuali o senza senso (ad esempio l’identificazione di volti sulla superficie di Marte o l’identificazione di voci impresse nel rumore di fondo, considerate erroneamente fenomeni paranormali). Questo album è un trip psichedelico-industriale, che parte dalla tradizione della power-electronics e del noise giapponese e la contamina con le colonne sonore dei film di fantascienza, con l’ambient industrial di Lustmord e Nocturnal Emissions e con le sperimentazioni dei T.A.G.C. del maestro Adi Newton. Debutto fortemente consigliato ai cultori del suono elettronico estremo. 

 

Diego Loporcaro

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