Nero Kane Tales Of Faith And Lunacy

A due anni di distanza da “Love In A Dying World”, sorprendente disco di debutto, esce il nuovo capitolo della saga di Nero Kane, misteriosa creatura dell’underground milanese. “Tales Of Faith And Lunacy” è il disco che ci voleva per risollevare il 2020 dalle tenebre che l’hanno avvolto fin dalla scorsa primavera. Un album che presenta delle importanti novità rispetto al precedente, oltre che un notevole passo in avanti a livello compositivo. In primis, la presenza di Samantha Stella come cantante è l’elemento fondamentale per la perfetta riuscita di un disco come questo. Per chi non la conoscesse è una filmaker visionaria d’avanguardia fra le migliori in circolazione e le sue creazioni abbinate alla musica di Nero Kane sono un binomio assolutamente perfetto. Provate a dare un occhiata a quello che ha saputo creare con Lord Won’t Come straordinaria traccia d’apertura dell’album, una delle scritture dall’impatto emotivo più profondo ascoltate quest’anno. Le immagini del deserto californiano, le croci e le immagini sacre fanno da perfetto scenario per la voce tenebrosa di Nero Kane, qui al suo massimo assoluto, un brano che anche un gigante come Nick Cave potrebbe avere in repertorio. Un pezzo di grande intensità, ricorda le cadenze rallentate di We Will Fall, quel lunghissimo excursus sonoro che gli Stooges di Iggy Pop ci regalarono nell’omonimo album d’esordio, oltre 50 anni fa. Ma se “Tales Of Faith And Lunacy” è un disco di spessore lo deve alle sorprendenti e ammalianti performance canore di Samantha, che ha composto le liriche delle tre perle sonore che la riguardano. La voce rimanda inevitabilmente alla chanteuse tedesca Nico, ma più che a quella resa celebre dal primo leggendario album dei Velvet Underground, il disco rock più importante di sempre, dobbiamo fare riferimento alla sua produzione solistica, transitare dalle parti di dischi come "The Marble Index" e "Desertshore". Mechtihild già dal titolo denota la sua natura teutonica, la voce evocativa di Samantha sovrasta la scarna tessitura musicale, mentre Magdalene è una sorta d’oscuro e lugubre reading, il testo blasfemo e le atmosfere malate sembrano preannunciare il giorno del giudizio. Ancora più inquietante Angelene’s Desert, la long track posta a chiusura del disco, in dieci lunghi minuti si viene avvolti dalla tenebre, l’oscurità sembra avvolgere l’ascoltatore, trasportato in immaginarie terre sconosciute. Il titolo è in realtà un omaggio a PJ Harvey, una delle tante influenze di Samantha, che intitolò proprio Angelene una canzone nel suo disco "Is this Desire?" (1998). Commetteremmo un errore a concludere qui la narrazione del disco visto che le altre tracce con Nero Kane alla voce solista meritano rispetto. Mary of Silence, il suicidio come rimedio alle pene della vita, la drammatica desert song chiamata Lost Was The Road e la breve I Believe sono la quadratura del cerchio e il degno compendio delle rimanenti tracce. La produzione dell’album è stata affidata a Matt Bordin di Squadra Omega mentre il grande polistrumentista Nicola Manzan ha partecipato alle session del disco.“Tales Of Faith And Lunacy”, in un panorama indipendente italiano spesso asfittico e privo d’originalità rappresenta una bellissima sorpresa nonché la speranza, meglio la certezza, d’avere fra le mani qualcosa di importante. Sì perché Nero Kane e Samantha Stella sono due artisti di statura internazionale e qui non staremo a disquisire per la centesima volta sul fatto che le realtà nostrane siano spesso più apprezzate al di fuori dei confini nazionali. Il lockdown di questi giorni non aiuta certamente la promozione di un album importante come questo, che abbisogna di un riscontro live che arricchito delle proiezioni video di Samantha possiamo immaginare esaltante. Ma i due credono molto nei propri mezzi e progetti, basti pensare che in un'era digitale che ha praticamente ucciso il supporto fisico “Tales Of Faith And Lunacy” esce addirittura nel triplo formato vinile, Cd e nella obsoleta ma sempre affascinante musicassetta. Se nemmeno questo serve a destare la vostra curiosità non sappiamo davvero quali altri mezzi o parole aggiungere per non lasciare i nostri due artisti confinati nel limbo.