Fennesz + PixFoil&Branca 21 Maggio 2015 , Roma, Lanificio 159
Un maggio fresco accoglie la serata organizzata da Resonant Mode presso il Lanificio 159 di Roma: entriamo che il set di PixFoil&Branca, “campionare la vita", è quasi a metà. La sala è attenta, composta, osserva oggetti di vita quotidiana diventare strumenti musicali tramite microfoni a contatto ed interfacce compilate in processing, rumori che diventano input e modulatori per melodie contemporanee e classiche, suoni campionati in diretta ed elaborati non sempre con risultati fluidi, ma questo è anche il “gioco” delle performances live in cui le sbavature non esistono o meglio non esistono suoni belli o brutti, ma solo modi diversi di gestirli.
Fennesz
E’ quindi la volta di Christian Fennesz. Inizia tutto all'improvviso ed in anticipo rispetto al programma diffuso su manifesti e social, il pubblico quasi non reagisce, resta un po' distante dal palco-prime file, noi inclusi, ad attendere l'onda del suono che arriva puntuale. Il Rumore bianco, elegante si fa vibrante sui timpani ed esplode dando inizio al set; lui, Fennesz, come fosse lì per caso comincia a modulare frequenze e mandare tracce con l’approccio elegante che lo ha sempre contraddistinto. La chitarra si sfalda in suoni farraginosi, ed ecco Liminality che diverrà colonna portante dell'esibizione e verrà richiamata alla fine.
Nel mezzo altri brani dall'ultimo lavoro in studio “Bécs” (29 Aprile 2014, Editions Mego): Sav, The Liar, la stessa Bécs. Glitch music sì, anche se il termine qui è riduttivo. C'è il gusto raffinato di un musicista a tutto tondo, nei cambi di atmosfera, nelle introduzione dei brani, è roba da ascoltare con attenzione come musica da camera. Nota dolente la durata: set breve senza troppe variazioni al programma, ci aspettavamo qualcosa di più. Freddezza del pubblico, che forse sintonizzato su uno stile “teutonico”, non ha dato segni evidenti di gradimento. Se anche fosse rimasto soddisfatto non lo ha dato molto a vedere.
Correlati →
Commenti →