Spazio Poesia: Cataldo Dino Meo BILLIE
Cataldo Dino Meo ("...scrittore e poeta alla soda caustica, provocatore, geniale, incline alla devastazione del linguaggio e del pensiero", cit. Rocco Sapuppo) è stato già ospite alcune volte di Distorsioni, protagonista anche di una lunga ed esauriente intervista sulla sua opera. Lo Spazio Poesia ci dà occasione di pubblicare BILLIE, una sua sintetica ma ficcante elegia scritta nel 1995 su Billie Holiday, la divina, tormentata e 'maledetta' regina del blues. [P.W.B.]
BILLIE
Nasce dal cuore degli Oceani, impervie Montagne,
tra Sirene e deportati d'Africa,
chiusa in una stanza di bordello a Baltimora,
ascoltando Bessie Smith e Satchmo.
Venere Nera incisa da Benvenuto Cellini,
prostituta sacra di Harlem.
Strange Fruit.
Alcool, eroina, jazz.
Amori disperati, impronte digitali, nera per i bianchi,
troppo bianca per i neri.
Federal Reformatory for Women, Alderson, Virginia.
The Man I Love.
Segue Canto sulla nave degli Argonauti,
sottomette l'Orrida Bestia, a guardia del Vello d'oro,
incantandola col crepuscolo del suo dolce veleno.
I'm a Fool to Want You.
Apollo Theather, New York City.
Il sax tenore di Lester Young, Lady Day,
dove la 131ma taglia la Settima Avenue.
70 centesimi in banca, 750 dollari fissati
alla gamba col nastro adesivo.
Glad to Be Unhappy.
Splendore sulla 52ma Strada.
Gardenia bianca tra i capelli.
Correre sulla lama in preda alla febbre,
agonizzante e già Divina.
(Billie Holiday: Baltimora, 1915 - New York, 1959)
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