Balmorhea Tra classico e sperimentazione – Italian/English version
In occasione della data torinese (la sesta di un sostanzioso tour nel nostro paese) incontriamo per una chiacchierata i due membri fondatori del gruppo texano dei Balmorhea, Rob Lowe e Michael Muller, autori di un genere limitativamente definibile come Modern-Classic, capaci di evocare meravigliosi paesaggi sonori, e nel nostro paese per promuovere l’ultimo lavoro (uscito nel 2012) “Stranger”.
L'INTERVISTA
Ubaldo Tarantino (Distorsioni) - Ci raccontate come vi siete conosciuti ed avete deciso di suonare insieme?
Michael Muller - Io e Rob ci siamo conosciuti ad inizio 2000 in un Summer-Camp, ci siamo poi ritrovati nel 2006 ad Austin (dove viviamo) ed abbiamo scoperto di avere gusti musicali in comune e di avere voglia di fare qualcosa insieme e da lì è nato il progetto Balmorhea.
“Constellations” aveva al suo interno una connotazione cosmica e molto notturna mentre “Stranger” che tratti distintivi ha secondo voi?
Rob Lowe - Innanzi tutto il processo compositivo è stato differente. Per “Constellations” ci siamo ritrovati tutti in studio ed i brani sono nati quasi di getto portando a galla il nostro stato d’animo del momento. Per “Stranger” ho lavorato più da solo su alcuni demo e loops e poi gli altri ci hanno aggiunto ciò che sentivano. Ne è venuto fuori un lavoro che spazia su più sonorità e con una attitudine più positiva rispetto a “Constellations”.
So che avete lavorato alla colonna sonora di “Dog Pound” e ad altri progetti su films e documentari. Com’è lavorare in questo campo? Pensate di fare altre cose simili in futuro?
Rob - Lavorare alle colonne sonore è abbastanza difficile e a volte frustrante. A volte pensi di aver centrato il giusto tema per le immagini, ma devi fare i conti con la visione di altri che non sempre coincide con la tua. Quando fai dischi per te stesso, in un certo senso è più facile perché sai che cosa vuoi ottenere, ma ci piace fare musiche per films e documentari e credo proprio che in futuro ne faremo altre.
Se doveste pensare a musiche per un film, che titolo vi piacerebbe rivisitare?
Rob - Ci sono tonnellate di film che vorrei musicare! (ride)
Michael - Questa è una domanda difficile perché quando penso ad un film che mi è piaciuto spesso uno dei motivi è proprio la colonna sonora, per cui ripensarla mi risulta difficile, ma se devo dire un titolo direi “The Fountain” di Darren Arnofsky (lo stesso di “Requiem for a dream” e “The wrestler”). Amo tutti i suoi lavori e mi piacerebbe lavorare ad un suo film.
Nell’ultimo disco “Stranger” avete ampliato l’utilizzo di strumenti come percussioni, basso elettrico, synth etc. Pensate che questo porterà ad una evoluzione ulteriore del sound del gruppo oppure è solo una parentesi?
Rob - Ad ogni disco facciamo cose differenti perché ci va di sperimentare. Non so se il prossimo lavoro vedrà un ritorno ad un maggiore utilizzo del piano o se sarà qualcosa di differente…vedremo.
In che modo il Texas ha influenzato il vostro modo di fare musica?
Rob - Sicuramente il fatto di aver vissuto la mia infanzia in una piccola cittadina ha influenzato il mio modo di vedere le cose, ma contrariamente a quanto si possa pensare il mio immaginario è più rivolto all’oceano piuttosto che al deserto e al cosiddetto “Desert Sound”.
Se doveste pensare ad un altro luogo che potrebbe essere fonte di ispirazione per voi cosa vi viene in mente? (Per spiegarmi meglio gli racconto la storia che Kurt Cobain compose In Bloom mentre era in Italia a suonare e venne ispirato dalla venue dove tennero un concerto tanto che il titolo porta il nome di quel locale)
Michael - Beh, forse potremmo intitolare il nostro prossimo disco “Blah Blah” (ridono)
So che avete registrato “Stranger” ai Soma Studios di John McEntire dei Tortoise e che in passato avete anche suonato con loro. Pensate che in qualche modo abbiano influenzato il vostro modo di fare musica?
Michael - Amo i Tortoise e li seguo sin dal 1994, e sicuramente il loro modo di fare musica cambiando spesso stile ma mantenendo i loro tratti distintivi ci ha ispirato nella realizzazione dei nostri lavori.
Mi piace molto l’artwork di “Stranger”, me ne parlate?
Rob - E’ di una fotografa danese, Trine Søndergaard che ho scoperto quattro/cinque anni fa girando on-line e i suoi lavori mi piacciono molto. C’era questa foto che avevo visto e che mentre registravamo “Stranger” pensai che sarebbe stata la cover ideale per il disco.
Progetti per il futuro dopo questo tour Europeo?
Rob - Beh, tra composizione, registrazione e promozione di questo disco sono due anni che facciamo un po’ le stesse cose e sentiamo il bisogno di staccare un po’ e pensare ad altro. Magari a fare figli (ride) o comunque suonare con amici in libertà, poi vedremo.
Come vi vedete tra cinque anni?
Rob - Non saprei, cinque anni passano in un attimo. Se penso che come Balmorhea siamo attivi da sette anni mi sembra ieri. L’unica cosa che mi viene da pensare è che vogliamo continuare a suonare come Balmorhea o altri progetti, non importa, e vedere posti nuovi come l’Australia dove non siamo mai stati.
INTERVIEW WITH BALMORHEA
In occasion of the Turin’s date (the sixth of a pretty long tour in our country) we have met for a chat the two founding members of the Texan band Balmorhea, Rob Lowe and Michael Muller authors of a genre limited definable as Modern-Classic and able to call forth wonderful sound landscapes and that are in Italy to promote their last work “Stranger” (out on 2012)
Ubaldo Tarantino (Distorsioni) - Could you tell us how did you meet and decided to do music together?
Michael Muller - I and Rob met for the first time in the early 2000 in a Summer Camp and then we met again in Austin (where we live) and we discovered that we have similar musical tastes and to be willing to do something together so, the Balmorhea project born.
“Constellations” had inside a cosmic and really nocturnal connotation. Which are, instead, the distinctive lines of “Stranger”?
Rob Lowe - First of all, the compositional process has been different. On “Constellations” we entered in studio and all the tracks have born offhandedly taking out our feeling of the moment. On “Stranger” I have worked much more alone on some demos and loops and then the other members have added what they felt. In the end a wider work exploring more sounds and with a more positive attitude compared to “Constellations” has come out.
I know you have worked on the soundtrack of “Dog Pound” and on other movies and documentaries. How is it, working in this field? Do you think you’ll do other stuffs like that in future?
Rob - Working on soundtracks is pretty difficult and sometimes frustrating. Sometimes you think that you have found the right sound for the images but, you have to confront with someone’s else vision that not always fits with your one. When you do records for yourself it’s , in a certain way, easier ‘cause you know what you are looking for but, we like to do soundtracks for movies and documentaries so, I really think that we’ll do some others in future.
If you have to think about a soundtrack for a movie, which title you’d like to revisited?
Rob - There are tons of movies that I’d like to score the soundtrack to! (laughs)
Michael - This is a really difficult question ‘cause when I think about a movie that I like, often one of the reasons is really the soundtrack so, thinking of reworking it sounds pretty difficult to me but, if I have to name one I’d say “The Fountain” of Darren Arnofsky (same director of “Requiem for a dream” and “The wrestler”). I really love all his works and I’d like to work on one of his movies.
On your last record “Stranger” you have expanded the use of instruments like percussions, electric bass, synth and so on. Do you think that this will bring a further evolution to the group’s sound or is it only a parenthesis?
Rob - On every record we do different things ‘cause we like to explore new tracks. I don’t know if the next record will see any come back to more piano stuffs or if it’ll be something different again..we’ll see.
In which way Texas has influenced you own way to compose music?
Rob - Surely, the fact that I have lived my youth in a small town has influence my way of looking at things but, contrary to what you can think, my imaginary is more focused to the ocean instead of the desert and the so-called “Desert Sound”
If you can think to another place that could be inspiring for your sound, what you think about? (in order to better explain, I tell them the story that Kurt Cobain composed In Bloom while he was in Italy playing and he got inspired by the venue where they had a gig so that the title has the name of the venue of the gig itself)
Michael - So, maybe we could name our next record “Blah Blah” (laughs)
I know you have recorded “Stranger” at Soma Studios property of John McEntire of Tortoise and that in the past you have even played supporting them. Do you think that they have influenced your way of doing music in some way?
Michael - I love Tortoise and I follow them since 1994 and surely their way of playing music, changing often style but, keeping their distinctive lines has inspired us in the realization of our records.
I really like the artwork of “Stranger”, could you tell me more about it?
Rob - It is by a Danish photographer, Trine Søndergaard that I discovered four/five years ago by surfing on-line and I really like her works. There was this picture that I saw and that while we were recording “Stranger” I thought it could really be the perfect cover for the album.
Future plans after this European tour?
Rob - You know, considering the composition, recording and promotion of this record it’s almost two years that we do almost the same kind of things and we feel just the need to break for a while and think about different stuffs. Maybe have children (laughs) or just play with friends without any constraint, then we’ll see what happens.
How you see yourself in five years time?
Rob - I don’t know, five years really slip in a moment. If I even think that, as Balmorhea, we are active since seven years it looks to me like it’s yesterday. The only think that comes me in mind is that we want to go on playing as Balmorhea or any other project doesn’t matter and see/visit new places like Australia where we have never been.
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