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29 Ottobre 2017 ,

Van Morrison ROLL WITH THE PUNCHES

2017 - Caroline Records
[Uscita: 22/09/2017]

Irlanda   #consigliatodadistorsioni     

 

van morrison coverSoltanto un anno fa esprimevamo la nostra piena soddisfazione nei riguardi dell’ultimo album di Van Morrison, “Keep Me Singing”, in cui proponeva la sua più recente produzione personale con immutata leggiadria, con la stessa forza e gli stessi afflati dei suoi tempi d’oro. E adesso che dobbiamo occuparci della sua nuova fatica, mettendo in atto quell’esercizio di copia/incolla che pare aver una grande frequentazione, potremmo cominciare con il dire che “il vecchio leone irlandese ruggisce ancora”, facendo attenzione a modificare l’incidentale “a settantuno anni suonati” in “ora che ha appena compiuto, da un paio di mesi, i settantadue anni”. Non è corretto, anche se qualcuno lo fa, con deprecabile consuetudine, ma potrebbe anche essere comodo (si fa per dire) se non fosse che il nostro Van, con questo “Roll With The Punches”, ha fatto ancora meglio. Ci ha messo dentro cinque propri pezzi inediti, che l’anno scorso erano stati esclusi dal precedente o forse non erano ancora pronti, per dedicarsi, con impegno e grande efficacia, a dieci cover con cui realizzare un bellissimo omaggio a quel blues che ha mutuato dai Grandi per diventare egli stesso un Grande. 

 

vanMorrison ha chiamato accanto a sé una squadra di collaboratori d’altissima scuola - tra cui figurano gli strumentisti e cantanti britannici Jeff Beck (Bring It On Home To Me, Ordinary People), Georgie FameChris Farlow (Fame)Jason Rebello -, che si sono messi al suo servizio con lo stesso obiettivo, vale a dire la creazione di un prodotto di qualità eccelsa. E ci sono riusciti alla grande. L’album si apre su due buoni brani tipicamente morrisoniani, la title-track e Trasformation, per proseguire con due omaggi ai compianti Elias McDaniel in arte Bo Diddley, T-Bone Walker e Doc Pomus: I Can’t Tell del primo e il medley Stormy Monday/Lonely Avenue degli altri due. E si arriva alla splendida traccia numero 5, Goin’ To Chicago, pezzo firmato da Count Basie, nel quale l’ottimo Van (in uno splendido duetto con il vecchio Georgie Fame) non fa rimpiangere certo l’originale interpretato dal rubicondo Jimmy Rushing, che del “Conte” mediò, con una timbrica meravigliosa, le cose più belle. Il resto dello score alterna altri tre inediti griffati van_morrisonVan Morrison ad ulteriori “prestiti”, onesti e assai fedeli pur nel loro piglio innovativo e moderno, da alcuni artisti (Sam Cooke, Sister Rosetta Tharpe, Rudy Toombs, Lightnin’ Sam Hopkins, Mose Allison) che furono maestri ed ispiratori del Nostro, che si pone, con i suoi compagni di viaggio sempre all’altezza della situazione ed efficacissimi in ogni intervento personale, al crocevia nel quale il blues incontra il jazz, il soul, il gospel, il rhythm & blues, per diventare straordinaria musica. Un album di alta qualità, piacevolissimo all’ascolto, che nel contempo è la conferma di quanta arte il redhead artista di Belfast abbia ancora da comunicare e diffondere.  

 

Voto: 8,5/10
Nello Pappalardo

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