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9 Giugno 2015

No Strange UNIVERSI E TRASPARENZE

2015 - Area Pirata-Psychout Records - 10"
[Uscita: 02/06/2015]

 #consigliatodadistorsioni     

 

No Strange_01Pietra miliare della musica psichedelica italiana, da un trentennio, ancora felicemente sulla cresta iridescente dell’onda, i torinesi No Strange celebrano, per l’appunto, il trentesimo anniversario dell’uscita del loro primo lavoro “Trasparenze E Suoni”, con un dieci pollici in vinile, “Universi  E Trasparenze”, contemplante cinque mirifiche covers dall’impatto notevolissimo e alquanto creativamente personale. La creatura psichedelica del duo Alberto Ezzu – Salvatore “Ursus” D’Urso, ottimamente coadiuvati da Pino Molinari alla chitarra acustica e Rosalba Guastella alla voce, ci elargisce l’ennesima perla della sua mirabolante discografia. Un gruppo che, come abbiamo avuto ripetutamente modo di stigmatizzare, non si arrende alle mode del momento, né si fa tentare dalle sirene di quel mondo conformistico che è lo show-business che ruota attorno a tanto di quel presunto “rock italiano” che si vorrebbe spacciare per ribelle ed eslege, ma persegue una linea di virtuosa coerenza artistica, senza cedimento alcuno. L’esito è, come sempre, eccellente.

 

A partire dal frammento iniziale dedicato ai mitici ‘corrieri cosmici’ Popol Vuh, una versione molto intensa di Die Sanftmütigen, col sitar a imperare sontuosamente, sopra un intreccio di siderale psichedelia tra chitarre, elettrica e acustica, e una preziosa e obliqua presenza vocale. Una bella versione di Dawn dei valorosi Nice di Keith Emerson prelude alla No Strange_03_nchiusura del lato A del vinile, rappresentata da Susan Song de Le Stelle Di Mario Schifano. Nel lato B è presente quello che a nostro avviso è il frammento più luminescente dell’intero lavoro, ovvero la superba versione di un brano, Embroidery, del guru della musica sperimentale mondiale, Terry Riley, originariamente contemplata nell’album “Songs For The Ten Voices Of The Two Prophets”  del genio di Colfax. Qui, riadattata anche nella durata, e riarrangiata in modo superbo dai Nostri, viene declinata lungo un registro musicale di mera ed esaltante liquida obliquità, con tastiere simili a distese di nuvole in lenta trasmigrazione nei cieli occidui di un tramonto d’orifiamma. The Tortoise, His Dreams And Journeys del meraviglioso La Monte Young, padre nobile di tutti gli sperimentalismi, chiude in bellezza un lavoro prezioso, di rara intensità e virtuosa potenza psichedelica. 

Voto: 8/10
Rocco Sapuppo

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