Tre Allegri Ragazzi Morti-Abbey Town Jazz Orchestra QUANDO ERAVAMO SWING
[Uscita: 26/05/2015]
#consigliatodadistorsioni
Un connubio vincente quello che vede i Tre Allegri Ragazzi Morti incontrarsi con l’ensemble di fiati e ottoni Abbey Town Jazz Orchestra per far rivivere in chiave swing alcuni dei classici più conosciuti del gruppo pordenonese. Cambia qualcosa, ovviamente, dai titoli parzialmente modificati ad hoc per l’occasione, agli interventi vocali di Maria Antonietta (Il mondo prima di Elvis e Occhi bassi Serenade) e soprattutto gli arrangiamenti in chiave big band jazzistica di assoluto impatto sonoro. Registrati in presa diretta nel Teatro Arrigoni a San Vito al Tagliamento questi dieci classici del rock indipendente italiano si rivestono di nuovi colori e di andamenti swinganti fermo restando il retroterra dei T.A.R.M. che ben conosciamo. Ed ecco che Puoi dirlo a tutti assume un ritmo funky dub con sfumature exotiche, Signorina prima volta è impreziosita da un breve e delizioso assolo di pianoforte, mentre La mia vita senza rock, che si ricopre stranamente del sapore lounge di certe canzonette italiane anni ’60, mette in mostra l’unico assolo di chitarra dell’album.
Vengono ovviamente in mente i grandi bandleaders americani degli anni trenta e quaranta: Gershwin, Benny Goodman, Ellington sono i protagonisti inconsapevoli di questo progetto che sposa la canzone d’autore più articolata e intelligente con le affascinanti musiche retrò che probabilmente il pubblico più giovane del rock italico non ha mai conosciuto. Ciò nonostante ancora ritmi reggaeggianti fioriscono tra ondate di fiati, più lievemente in La faccia della luna e più decisamente nella conclusiva Primitivi del jazz dal sinuoso ritmo in levare guidato da suggestivi assoli di flauto e sax (rispettivamente Massimo De Mattia e Nevio Zaninotto) che si rincorrono felicemente. Tra gli altri musicisti che impreziosiscono questo progetto coordinato dal pianista Bruno Cesselli, Luca Masseroni suona la batteria nei brani profumati di reggae, Enrico Molteni suona il basso in Occhi bassi Serenade, Alfredo Puglia offre i suoi cori e Davide Toffolo naturalmente canta tutte le canzoni. La copertina dell’album è una foto dell’artista burlesque Cleo Viper ritratta da Cecilia Ibanez che decora in bianco e nero un lavoro assolutamente godibile che oltre al divertissement della prima lettura offre lo spessore di una sapiente operazione culturale.
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