Humpty Dumpty DISSIPATIO H.D. (Uno svanimento in 13 atti)
[Uscita: 27 /02/2014]
# Consigliato da Distorsioni
Humpty Dumpty è quello che si suol definire un personaggio inafferrabile. Dietro quel misterioso moniker, preso a prestito dal solito Lewis Carroll e dallo specchio di Alice, si nasconde un artista italiano che da oltre 10 anni ci regala dei dischi che molto spesso assomigliano a piccole opere d'arte. Qualcosa di molto simile a piccoli acquerelli di qualche pittore sconosciuto che fatica a raggiungere un pubblico di estimatori più vasto. Ma forse è proprio lui, artista sfuggente, che non lo vuole, tutto qui. Da sempre il nostro ha una precisa filosofia riguardo al fare musica e distribuirla. Sottolinea a chiare lettere che "contribuire alla diffusione della musica di valore è atto politico, più politico che gridare "andate tutti affanculo" o piazzare nudi in copertina. Una mentalità che in parte lo riallaccia, almeno come idea di base, al cantautorato italiano dei decenni 60/70, a Claudio Lolli, Gianfranco Manfredi, Paolo Pietrangeli, Ivan della Mea e quella gloriosa generazione. Spesso i loro dischi vedevano sulla copertina la scritta "prezzo politico imposto", quasi a prendere le distanze dalle fameliche case discografiche.
Humpty Dumpty non è un cantautore politico, l'unica sua concezione è stato il disco del 2010, "Noia e Rivoluzione", con un titolo che, parafrasando il miglior gruppo italiano di sempre, gli Area, ci ricorda che i tempi sono cambiati. In peggio ovviamente. Siamo nel 2014 e nonostante una crisi economica senza ritorno sembra che quel modo di fare canzoni sia definitivamente tramontato. Ormai il rivoluzionario da tastiera sembra aver prevalso sul collettivo che 40 anni prima scendeva in piazza. Humpty Dumpty dopo i primi tre dischi cantati in lingua inglese, forse con la paura di mescolarsi alla marea di songwriters dell'indie folk, ha deciso di passare alla più rassicurante lingua madre, con l'evidente vantaggio di valorizzare le sue liriche. L'ultimo suo disco "Dissipatio H.D." (Uno svanimento in 13 atti) è, al solito, un lavoro magnifico, verrebbe da dire il suo disco più riuscito, ma nel suo caso sembra di fare un torto a quanto di buono, ed è tanto, ha fatto nel passato. Copertina intrigante, opera di Eleonora Bensaja con lettering di Viva Corà. L'apertura dei I corvi come un flashback impazzito ci rimanda indietro di 40 anni, al Camisasca contorto della "Finestra dentro", e quelle parole "L'orsetto con la pancia sbudellata e il cuore tritato nel biberon" rimandano ai testi crudi di Juri.
Altrove il grande Robyn Hitchcock fa capolino da dietro l'angolo, ascoltare I giardini pensili, Stupida davvero, Samurai e la breve Le Nuvole, che omaggiano anche vocalmente l'ex Soft Boys, da sempre una figura di riferimento per Humpty Dumpty. Bellissima Nel mare, chitarra molto eighties, stile Vini Reilly o Felt, rarefatta Condominium, con echi del primo Battiato periodo "Fetus/Pollution", il testo è di Giulia Merlino che presta pure la sua voce sommessa per L'assente. Svegliami, splendida, a due voci - l'altra è della brava Valeria Alfieri - paga dazio al Faber sacrilego, vedi quel "rendimi la voce, appagata su una croce, svegliami redento, da redentori e testamento". Chiude La Corrente, puro lo-fi rumorista e calligrafico di quasi 7 minuti di durata. Dissipatio H.D. è un disco bellissimo, composto, suonato ed eseguito col cuore, libero da qualsiasi vincolo ed in assoluta libertà creativa. In questo inizio di 2014 è di certo quanto di meglio ascoltato in ambito italiano. Il disco, come tutti quelli registrati da Humpty Dumpty è disponibile per il download gratuito, viene diffuso tramite il web e come tale necessita di essere condiviso fra gli ascoltatori. Perché in fondo. come dice il nostro, dobbiamo "sottrarre l'arte al capitale, non c'è altro da fare".
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