Pluhm Canzoni Dell’Io Nudo
[Uscita: 05/02/2021]
Lucio Leonardi è artista di multiforme talento. Siciliano, instancabile sperimentatore di suoni obliqui e, nonostante la giovane età, già titolare di diversi progetti di musica elettronica, dal glitch al drone, dall’ambient ai suoni da desertici landscapes. Si è fatto notare per la sua bravura già con la sigla Photographs, poi con Drøm, ora con l’ultima creatura abissale Pluhm, partendo da autoproduzioni e approdando alla Rum Fixion Records. A differenza dei precedenti lavori, caratterizzati da suoni serpeggianti tra territori carsici e brucianti di intermezzi vocali alquanto riusciti, in quest’ultimo “Canzoni Dell’Io Nudo”, nel quale la dicitura ‘canzoni’ assume una valenza meramente provocatoria, risuona, potente e oscuro, il richiamo della voragine dell’Io, quando è attraversata e come percossa dai lampi dell’irrappresentabile. Nove frammenti di matrice iniziatica, un’immersione tantrica nelle acque buie del subconscio, partendo da Discesa, una traversata ambient negli angoli negletti della natura umana, e proseguendo per le regioni impervie de L’Io Nudo, uno sguardo nelle lande desertiche della coscienza, tormentata da incubi a occhi aperti. Nessuna concessione a inserti vocali, stavolta, solo suono screziato da venti acidi. Un desiderio di non esserci, una fatale attrazione verso il vuoto, come in Oblio Della Mente, un viaggio ai limiti del baratro dove i pensieri si smarriscono, o nelle balze dell’inconoscibile che dorme nel sangue, L’Abisso, una serie di sonorità frastagliate intagliate nella roccia dell’origine. La ricerca di una giustificazione al permanere, suoni che che rimontano alla matrice iniziale, Essenza Del Reale, non senza momenti di pura elegia elettronica, attraversando foreste di simboli infranti, vetrose atmosfere post-industriali, come in Ossessione e in La Nube S’Addensa, per poi risalire verso la superficie, elaborando momenti di deliquio melanconico avvolto da manti sonori ambient, come in Il Palazzo Del Rimpianto, per poi riattingere alla quieta vertigine luminosa del ritorno, in Risalita. Un album intenso, poetico, il più tormentato della sua produzione, ma anche il più riuscito sotto il profilo contenutistico e artistico.
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