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6 Luglio 2013 , , , ,

Beaches Brew Festival: The Dream Syndicate – Dirty Beaches – White Fence 28 Maggio 2013, Hana-Bi, Marina di Ravenna


beachesCi sono festival e festival e il Beaches Brew dell’Hana-Bi di Marina di Ravenna è uno di quelli da lodare in maniera incondizionata, vuoi per la location fantastica (un mini palco con vista sulla spiaggia con gli ombrelloni e le sedie a sdraio a dare, nella luce serale un che di astrattamente magico), vuoi perché l’ingresso a tutte le serate è gratuito, perché hai i musicisti a tipo 50 cm da te e per concludere, perché la proposta qualitativa è davvero notevole. La serata a cui ho assistito prevedeva infatti i californiani White Fence, il taiwanese ormai canadese di adozione  Alex Zhang Hungtai noto con il moniker di Dirty Beaches e, piatto forte della serata, i riformati  Dream Syndicate di Steve Wynn. Quando arrivo sono quasi le 21 e dopo poco attaccano il loro set  White Fence. La band del chitarrista/cantante Timothy Presley è autrice di un buon psychedelic-pop davvero ben suonato e coinvolgente al punto giusto. Il set dura circa cinquanta minuti che passano in maniera piacevole. Cambio palco e salgono i Dirty Beaches, formazione a tre con Alex Zhang Hungtai alla voce e chitarra a proporci il suo sound fatto di elettronica minimale, urla di sofferenza dall’ispirazione cinematica dei film di Wong Kar-wai, alla ricerca di un qualcosa di indefinito. Non esattamente il nostro genere a dire il vero, ma comunque un set interessante e seguito con attenzione  dal pubblico accorso piuttosto numeroso.

 

Sono le 23 e sul palco salgono The Dream Syndicate, formazione a quattro con Steve Wynn alla chitarra e voce, Dennis Duck alla batteria, Mark Walton al basso e Jason Victor alla chitarra. Attaccano con See that my grave is kept clean e subito il pubblico si dimostra entusiasta. Personalmente mi ritrovo Victor ad un palmo di distanza e per tutta la durata del concerto sarà davvero fantastico vedere le evoluzioni chitarristiche  di questo signore ad una distanza così ravvicinata. Il suono del gruppo  ripercorre in un’oraDream Syndicate e mezza e una quindicina di brani (i dodici inizialmente previsti dalla scaletta più tre encore dovuti ad un pubblico che li richiama a gran voce sul palco) tutta la loro carriera,  passando da Boston a Bullet with my name on it, Tell me when  it’s over, Forest for the Trees, Burn  arrivando ad una bellissima That’s what you always say. La voce di Wynn, davvero stupito per la calda accoglienza riservatagli,  appare ancora incisiva e profonda, capace di trasportarti negli Stati Uniti più rurali, accompagnarti a bere un caffè in una tavola calda di una polverosa highway, mentre il basso di Walton e la batteria di Duck scandiscono il battito del cuore dell’America più nascosta. La menzione speciale però, e che rende questo live davvero speciale, è la funambolica chitarra di Jason Victo: raramente si è  visti un chitarrista suonare così, posseduto dal fuoco del desert sound più acido e sporco che possiate immaginare, contribuire così a rendere davvero unico questo live. E’ mezzanotte e mezza, ci allontaniamo e ripensiamo ad un concerto davvero bello e coinvolgente andato oltre le nostre aspettative, suonato alla grande e partecipato, se dovessero capitare dalle vostre parti non fateveli scappare!

 

SETLIST  DREAM SYNDICATE

 

See That My Grave Is Kept Clean

Daddy’s Girl

Forest For The Trees

Burn

Tell Me When It’s Over

Definitely CleanDream Syndicate

That’s What You Always Say

50 In A 25 Zone

Now I Ride Alone

The Side You’ll Never Show

Bullet With My Name On It

The Medicine Show

Halloween

Boston

The Days Of Wine And Roses

 When You Smile

John Coltrane Stereo Blues

 Merrittville

Let It Rain 

 

Ubaldo Tarantino
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