The Dream Syndicate 29 Maggio 2013, Bloom, Mezzago (Mi)
Far felici noi rockettari di vecchia data non è poi cosi difficile. Nel caso specifico basta leggere le tre parole magiche scritte in alto a sinistra dell’ennesimo biglietto giallo marchiato Ticketone: The Dream Syndicate. Una delle nostre band più amate e una sigla che da sola manda sold-out il Bloom e vale un viaggio dentro a un diluvio, e poco importa se sul palco non salirà la formazione originale ma una sua, peraltro ottima, alternativa. Sempre un gran signore Steve Wynn, che al suo ingresso al locale saluta e augura una buona serata a quanti erano in attesa di entrare e non mancherà di fermarsi col pubblico per due chiacchere, una stretta di mano, una foto e un autografo, alla fine del concerto. Dopo un ottimo set acustico dei nostrani Cheap Wine l’atmosfera si fa carica di attesa ed elettricità e alle 22:40, accolto da quello che sarà solo il primo di una lunga serie di boati dell’ affezionatissimo pubblico, il quartetto prende posto sul palco. Mark Walton al basso, Dennis Duck alla batteria e Jason Victor alla chitarra solista sono i musicisti scelti da Wynn per rappresentare il suono Dream Syndicate versione 2013. Per due ore saranno emozioni, brividi e ricordi, tanti ricordi. Giusto il tempo di indovinare gli accordi iniziali di See That My Grave Is Kept Clean e in un attimo ci si ritrova ad avere trent’anni in meno.
Ce li si ricordava esattamente in questo modo i losangeleni, ritmica serrata, chitarre furenti e tanta voglia di suonare e divertirsi; ritrovarli dopo tanto tempo con immutate caratteristiche e credibilità esalta ulteriormente i presenti. In due ore spaccate di concerto viene presentata una scaletta che non presta il fianco a critiche (oddio, a dirla tutta Still Holding On to You sarebbe stata presenza molto gradita) e le versioni proposte sono state tutte su livelli di eccellenza, con vette notevoli toccate da classici come Burn, Bullet With My Name on It, The Medicine Show, l’acclamatissima Boston e la The Days of Wine And Roses che chiude il set principale. Dopo un attimo la band rientra e piazza una versione superba della bellissima When You Smile, seguita dal brano più atteso della serata, ovvero John Coltrane Stereo Blues dove in mezzo alle strepitose improvvisazioni delle chitarre trova posto Break On Through da leggersi come sentito omaggio a Ray Manzarek, il grande tastierista scomparso poco tempo fa. Una versione scintillante che manda in visibilio il pubblico. Ovazioni. C’è ancora spazio per un ulteriore bis, composto da una Merrittville richiesta a gran voce e da Let It Rain. Che diluvi pure, i giorni del vino e delle rose sono tornati e se le rose non potevano che appassire, il vino è invecchiato davvero bene.
Tracklist
See That My Grave Is Kept Clean
(Blind Lemon Jefferson cover)
Daddy's Girll
Forest for the Trees
Burn
Tell Me When It's Over
Definitely Clean
That's What You Always Say
50 in a 25 Zone
Now I Ride Alone
The Side I'll Never Show
Bullet With My Name on It
The Medicine Show
Halloween
Boston
The Days of Wine and Roses
Encore
When You Smile
John Coltrane Stereo Blues
Encore 2
Merritville
Let It Rain