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6 Febbraio 2013

My Bloody Valentine m b v

2013 - Not On Label (My Bloody Valentine Self-released)
[Uscita: 03/02/2013]

mbvalentineE’ accaduto. Kevin Shields ha mantenuto la promessa. Dopo ventidue anni di lavori incompiuti, abbandonati e poi ripresi, il terzo album dei My Bloody Valentine, m b v, è uscito sul serio. Un’attesa circondata dall’aura mistica di cattura dell’inafferrabile, dall’iper perfezionismo del leader della band capace di mandare in fallimento una delle più importanti etichette della storia del rock, la Creation Record di Alan McGee. Tante le contaminazioni che hanno influito sulla formazione di Shields, dai Sonic Youth che hanno unito la psichedelica al noise, ai Jesus and Mary Chain, per quanto riguarda l’uso abbondante del feedback, passando per Husker Du e Dinosaur Jr, di cui hanno assorbito la perfetta compenetrazione tra melodie pop e potenza di suono delle chitarre distorte.

 

Tra questi nomi i MBV rivolgono una particolare attenzione al lavoro sperimentale di Maryanne Amacher,  secondo cui l’orecchio ed il cervello umano in condizioni particolari - volume e giusta disposizione dei dispositivi di riproduzione - reagiscono alle vibrazioni sonore creando delle illusioni psicoacustiche. L’idea che l’orecchio completi la musica come un vero e proprio strumento non ha abbandonato Shields nemmeno in queste nuove composizioni. Ora dobbiamo confrontarci con quello che esiste, con l’esperienza sonora dei MBV. Premo il tasto play dell’album digitale, appena scaricato a 12,50 sterline dalla loro homepage. La lenta pennata della chitarra distorta apre il “wall of sound” tipico dello shoegaze, o meglio dei My Bloody Valentine.

 

"m b v": i brani 

 

my-bloody-valentineShe found now Si creano immediate connessioni mentali che riportano al capolavoro “Loveless” ed in particolare a Sometimes, alla chitarra distorta che apre il paesaggio sonoro del brano. La matrice e l’intenzione alla base sono le stesse, ma le sfumature sono profondamente diverse. In questo brano infatti la distorsione è più opaca, più accentuata è l’oscillazione dell’onda sonora del delay e delle vibrazioni. Trovo di difficile comprensione le parti cantate, sembra non ci sia un testo di fondo e immagino ci sia la precisa volontà di Shields di oscurare le lyrics delle melodie cantate: paesaggi sonori che comunicano attivamente con il corpo, senza bisogno di parole, attraverso le vibrazioni. 

 

Only Tomorrow - Paesaggio sonoro numero due; segue una linea ritmica avvolgente che procede dritta per tutta la durata del brano. Molto interessante l’intermezzo di chitarra dal suono sintetizzato che si spezza e trova nelle sue intersezioni un solo onirico. Sembra infatti di procedere all’interno di un sogno in cui melodie vocali, effetti, sovraincisioni di chitarra, riff ed arpeggi appaiono e si dissolvono in un flusso unico di suoni ed accordi che si ripetono.  

 

Who sees you - Mi sembra il brano più “post-rock” di MBV; in particolare colpisce la batteria che prosegue dritta come per il brano precedente ma che insiste su figure ritmiche composte da sedicesimi sul charleston alternati a colpi di rullante tipiche di band come Explosion in the sky o This will Destroy you. Anche il solo richiama non troppo lontanamente l’effetto mandolino in delay utilizzato spesso dalle chitarre di queste band. Il wall of sound dei MBV, fatto di accordi interminabili, funziona anche quando lo strumento dominante non è la chitarra distorta.

 

mbvIs this and yes - La voce soave di Bilinda Butcher è accompagnata dalle tastiere; l’atmosfera è sospesa in un vuoto quasi spaziale e i colpi sordi di un timpano creano l’effetto di un suono primitivo, lontano. La variazione d’intensità dell’onda sonora delle tastiere, come delle chitarre, rappresenta il colore di questi paesaggi sonori. 

 

If I am - Gli effetti di chitarra ritornano a dominare in questo branoLa voce di Bilinda è esposta in maniera più chiara all’interno del mix ed è accompagnata da cori. 

 

New youCi abitua a dei suoni differenti rispetto ai brani precedenti. Un pezzo pop, più inquadrato nella struttura, guidato da una base ritmica, vicina al funky, che vede protagonista il basso distorto a cui fa da sfondo la chitarra in tremolo, la voce ed i cori di Bilinda.

 

In another way - Episodio d’intenzione completamente opposta, a mio avviso uno dei più riusciti. Parte con violenza il ritmo di batteria e la potente distorsione delle chitarre, anticipate da strani rumori elettronici per poi aprirsi in una sezione in cui la voce di Bilinda è accompagnata dal suono di chitarre simile ai tre brani d’apertura. Si ritorna allora ad una parte strumentale dominata dal sintetizzatore, dalle synth-guitar che eseguono degli staccati ritmici dall’effetto noise. 

 

Nothing is - L'attacco è ancora più violento  e paranoico, con batteria e le chitarre fortemente distorte che si ripetono in loop per tre minuti e mezzo. Un brano degno di un rave techno – hardcore.

 

My-Bloody-ValentineWonder 2 - Il rumore di un jet e di una chitarra seguono un giro di accordi non armonico accompagnati da una base ritmica drum and bass. Solo dopo la prima parte cantata da Shields interviene una chitarra principale, a cui si aggiunge il suono rovesciato di una tastiera, creando un effetto di completo spaesamento.Tirando le somme: con MBV i My Bloody Valentine sono rimasti fedeli al loro stile, che ha cambiato il corso della musica degli ultimi vent’anni se si pensa alle band che hanno influenzato con il loro sound (Mogwai, Radiohead, Smashing Pumpkins). Puntando alla rarefazione del brano musicale e delle melodie, la ricerca di Shields è arrivata al momento cruciale, all’obiettivo finale, quello di catturare, imprigionare la percezione. Non sarei troppo sorpreso nell’attendere altri vent’anni per un nuovo lavoro.

Voto: 8/10
Andrea Sgobba

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