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17 Marzo 2020 ,

Kassa Overall I Think I’m Good

2020 - Brownswood Recordings
[Uscita: 28/02/2020]

Da molto tempo ormai i confini tra jazz, hip-hop e musica elettronica sono diventati piuttosto liquidi, tanto che ormai non è affatto inusuale  che un musicista vesta anche i panni del producer. Kassa Overall, batterista molto apprezzato come sideman di Geri Allen, Christian McBride, Arto Lindsay e Ravi Coltrane, conferma con questo nuovo lavoro la buona impressione che aveva destato con il precedente “Go Get Ice Cream And Listen To Jazz” (2019), muovendosi ulteriormente su di un territorio le cui ultime esplorazioni di un certo rilievo, in termini di ibridazione stilistica, si devono a nomi come Flying Lotus. “I Think I'm Good”, uscito per la lungimirante Brownswood,  è innanzitutto un album molto intimo, che scava  in alcune dolorose esperienze personali del musicista nativo di Seattle, per adottare poi una visione più globale e politica focalizzata in primis sulla questione afroamericana. La presenza e le parole di conforto e incoraggiamento di Angela Davis in coda a Show Me A Prison sottolineano il mood e le motivazioni che sottendono alla produzione del disco. E tra i brani migliori dobbiamo per l'appunto considerare Show Me A Prison, con il suo incedere tormentato che richiama alla mente le atmosfere impresse su “Ritual Spirit” e “The Spoils” dai Massive Attack. Complice sicuramente la voce di Jonathan Hoard che ritroviamo altrettanto piacevolmente nell'amalgama r'n'b-fusion di Find Me, nel quale notiamo una certa vicinanza ad Alfa Mist, e nell'esperimento di I Know You See Me, nel quale Kassa Overall gioca con hip-hop, r'n'b, jazz e trap. E a proposito, nel disco ci imbattiamo spesso in sonorità tipiche della trap, tra cui l'ingombrante presenza dell'autotune su alcune voci. Il risultato non è sempre accattivante (Halfaway House e Darkness in Mind), nonostante ciò in alcuni casi è in grado di aprire uno spiraglio stilistico piuttosto interessante (The Best Of Life). Tra le altre alchimie ben riuscite, Visible Walls e Please Don't Kill Me le potremmo immaginare firmate da un' Alice Coltrane prodotta da Kode9 per la sua Hyperdub, mentre Landline, con il sax di Carlos Overall (fratello di Kassa), si muove in bilico tra slam poetry ed una nervosa trasfigurazione del bop. L'album si chiude con Was She Happy, omaggio alla pianista Geri Allen al quale partecipa l'illustre Vijay Iyer, quest'ultimo affatto nuovo a collaborazioni extra-jazzistiche (si rispolveri quella con Mike Ladd). Buon ascolto.

Voto: 7/10
Aldo De Sanctis

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