Chicago Underground Quartet Good Days

Rob Mazurek è un artista irrequieto e non è semplice seguire gli spostamenti e le traiettorie che è riuscito ad imprimere al collettivo Chicago Underground. Nata nel 1996, la sua compagine nel corso del tempo ha mutato le sue caratteristiche passando da duo a trio, da quartetto a orchestra. Lo ritroviamo in quest'ultimo album, "Good Days", in compagnia di Josh Johnson al piano, organo e synth bass, Jeff Parker alla chitarra elettrica e l’inossidabile Chad Taylor alla batteria e percussioni. Il trio storico (Mazurek, Parker e Taylor) trova una forte interazione, un interplay invidiabile: avant-garde, sprazzi di libera improvvisazione, ritmi e sonorità funky, trovano spazio in un progetto che appare leggero e melodico rispetto alla complessità di altri album. Ovviamente la freschezza e lo spirito di sperimentazione ci avvolgono immancabilmente. Unique Spiral è forse il brano più esemplificativo del disco, con la capacità di creare un segmento che procede per accumulazione e climax,  generando un vortice musicale in cui i poliritmi di Taylor dialogano con la tromba e la chitarra, giungendo, quindi, al parossismo finale. Mazurek ci ricorda la sua ossessione per la sperimentazione e l’amore per le percussioni, gli oggetti, i tintinnii (come non notare echi dell’Art Ensemble Of Chicago?) e le evoluzioni della sua piccola tromba. Il synth bass di Johnson rende straniante la gran parte dei brani, in Westview il robusto drumming di Taylor diventa infuocato e le architetture si semplificano, i trilli di Mazurek accompagnano il bell’assolo di Parker. Orgasm, brano di Alan Shorter, mantiene la sua componente Colemaniana. Un piacere ritrovare questi musicisti ancora insieme, in grado di produrre un album che mantiene tutte le contraddizioni e il clima del jazz contemporaneo.