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22 Gennaio 2018

Porta Palace Collective + Rob Mazurek STONE

2017 - Rudi Records
[Uscita: 13/12/2017]

Italia-Stati Uniti    #consigliatodadistorsioni

 

"Stone" è un lavoro collettivo d'insieme ideato, composto e condotto da Johnny Lapio, con la presenza massiva di un ospite del calibro di Rob Mazurek alla cornetta, che introduce in solo con note ruspanti la prima traccia e l'intero disco. Al cospetto del carattere di immutabilità della pietra (Stone), troviamo una sinergia d'intenti estemporanea costruita sul momento nella registrazione live del disco al Birrificio delle Officine Ferroviarie, Jazz Club di Torino. L'elaborazione d'improvvisazione è comunque sempre saldamente tenuta dalla sapiente impostazione di conduction orchestrata da Lapio, che fa scivolare gli uni sugli altri i diversi interventi strumentali come all'interno di un grande fading, da una dissolvenza all'altra, sui tappeti di suono creati da Gianmaria Ferrario (double bass, electronics), per poi ricominciare con delle cadenze ritmiche pacatamente swinganti nelle intersezioni di fiati e piano (Instants e Itineraries). 

In Neuroplastic Groove, già cavallo di battaglia e titolo di precedente lavoro del collettivo di Lapio con altri ospiti importanti, fra tutti una figura storica come Giancarlo Schiaffini, l'improvvisazione radicale costruita su un pattern ripetuto e ipnotico di note di piano, mostra una affinità allo stile creativo dei lavori dell'ospite qui presente, Rob Mazurek. maxresdefaultDopo, il tema a vortice di Itineraries introduce un nuovo capitolo con parti veloci, rallentamenti e di nuovo veloci, come nei Brilliant Corners di Monk. Folgorante l'inizio della quinta e ultima traccia Why Not?, con l'ascesa acuta del sax tenore di Pasquale Innarella che prosegue dagli Itineraries degli spostamenti di velocità precedenti, su accordi di piano che rimandano al periodo del Miles elettrico. Il brano (come il disco) si conclude poi con mingusiani cambiamenti di tempo e d'atmosfera che muovono e ritornano a un breve motivo funky, anche questo segno del carattere cangiante e poliedrico dell'opera del collettivo. 

 

Voto: 8/10
Sergio Spampinato

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