Migliora leggibilitàStampa
17 Maggio 2021

Field Music Flat White Moon

2021 - Memphis Industries
[Uscita: 23/04/2021]

Periodo creativamente intenso per i fratelli Brewis, in arte Field Music, che dopo il concept album “Making A New World” dell'anno scorso, pubblicano già un nuovo disco, stavolta non a tema, anche se non mancano gli spunti impegnati: molte canzoni hanno testi politici, vedi l'ottima No Pressure, mentre altre si concentrano sulle relazioni umane, trattando di perdite, isolamento, senso di colpa. Non è però un disco cupo questo “Flat White Moon”: le canzoni sono brillanti, nuovamente impostate su sonorità chitarristiche, mentre le tastiere dominavano il disco precedente, sono spesso ritmate, con un livello compositivo alto. Il gruppo ha memorizzato nel migliore dei modi la migliore tradizione del pop sofisticato di oltremanica: se il nome degli XTC è quello che viene più prepotentemente in testa mentre li ascoltiamo, le chitarre sincopate di I'm The One Who Wants To Be With You massimo esempio, molti altri maestri fanno parte del pantheon dei Field Music: mentre ascoltiamo When You Last Heard From Linda è solo il nome dell'amata a ricordarci Sir Paul McCartney? Ogni canzone è un piccolo gioiello, un lavoro di cesello su melodia e arrangiamento: prendiamo Invisible Days, le chitarre acide sono le protagoniste, ma poi spuntano archi, cori, un clavicembalo, ma non ci sono eccessivi barocchismi, la misura, il gusto tipicamente inglese sono tra le cifre distintive del gruppo. I perfetti intrecci di chitarre e tastiere, come in Not When You're In Love, danno anche quel sentore di prog che farà felici gli amanti di quella stagione musicale. En passant, ascoltando questo disco, come altri in cui si mescolano le raffinatezze del pop inglese con quelle americane meno ortodosse (Steely Dan, tanto per non far nomi), pensiamo a “Simple Songs” di Jim O'Rourke o “I Love You Honeybear” di Father Murphy, ci viene prepotentemente in testa un nome dimenticato: Todd Rundgren, non per niente il produttore del capolavoro degli XTC “Skylarking”: un maestro per gran parte del pop attuale ma non per la critica, o un caso dovuto alla comunanza dei gusti e delle influenze? Ai posteri l'ardua sentenza; al momento lasciamo perdere i quesiti sulla primogenitura degli stili, e godiamoci questo “Flat White Moon” che, ok, non vi tediamo con la prevedibile frase che ormai termina ogni recensione, soprattutto quello del genietto incompreso cugino del recensore che magari sarà anche molto apprezzato in quel della Riviera dei Fiori, ma fatevi un bel regalo e ascoltate i Field Music.

Voto: 7/10
Alfredo Sgarlato

Audio

Video

Inizio pagina