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25 Maggio 2020

Wolfgang Muthspiel, Scott Colley, Brian Blade Angular Blues

2020 - ECM Records
[Uscita: 20/03/2020]

Nuovo appuntamento con l'etichetta ECM, stavolta col trio guidato dal chitarrista austriaco Wolfgang Muthspiel, qui alla quarta prova da leader, accompagnato da uno tra i migliori batteristi delle ultime leve, Brian Blade, e da Scott Colley al contrabbasso, in sostituzione di Larry Grenadier (ben noto ai fan di Brad Meldau) che era apparso in dischi precedenti. Muthspiel compone tutti i brani, a eccezione di due classicissimi standard, I'll Remember April, di Gene de Paul, e Everything I Love, di Cole Porter. Le session di registrazione si sono svolte due anni fa a Tokyo, durante una tournée del trio, e quest'anno sono state pubblicate. Il disco inizia con un brano, Wondering, in cui la chitarra ha un suono quasi pianistico nella parte iniziale, con accordi sospesi che dialogano col raffinato interplay dei due ritmi. Muthspiel è un chitarrista dallo stile piuttosto classico, in questo "Angular Blues" alterna acustica ed elettrica, ma se non si aguzza l'orecchio la differenza potrebbe non cogliersi, data la scioltezza del tocco con entrambi gli strumenti. Il suo fraseggio si adatta ai brani eseguiti: in Everything I Love per esempio si produce in frasi piuttosto lunghe, dal suono pulito con un minimo accenno di effetti, inframmezzate da sequenze melodiche ad accordo pieno, diciamo che Barney Kessel o Jim Hall sarebbero fieri di lui. Nei brani di composizione propria, come la title-track, la fusione di stili che caratterizza l'etichetta ECM si fa sentire, con passaggi classicheggianti o persino un po' funky nello stesso brano. La formazione accademica di Muthspiel (ha iniziato col violino prima di passare a quindici anni alla chitarra e quindi al jazz) appare forte in due composizioni, Kanon In 6/8 e Solo Kanon In 5/4 in cui la melodia prende la forma della fuga e i tempi sono piuttosto intricati, ma viene imbastardita con un uso maggiore degli effetti. Anche se dato il curriculum sarebbe superfluo, meritano la menzione anche gli altri due membri del trio. Brian Blade è uno dei massimi batteristi in circolazione, ha suonato con tutti i più grandi musicisti jazz e rock. Qui fa il tipico lavoro del batterista di un trio non guidato da uno strumento a fiato, con un drumming molto sottile, che sembra rimanere sullo sfondo, ma che se si segue con attenzione mostra gusto e tecnica sopraffini; Scott Colley, allievo di Charlie Haden con oltre duecento incisioni all'attivo si produce in ottimi 'solo', come quello, molto breve ma incisivo, in Ride. Per concludere, un disco che se non presenta nulla di rivoluzionario, regala però una quarantina di minuti di ottimo jazz.

Voto: 7/10
Alfredo Sgarlato

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