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2 Ottobre 2019

Angel Olsen All Mirrors

2019 - Jagjagwar
[Uscita: 04/09/2019]

Angel Olsen

Erano molte le aspettative riguardo al nuovo album di Angel Olsen, da St. Louis, Missouri, una delle più promettenti interpreti della clamorosa ondata al femminile del nuovo millennio. Con lo splendido “My Woman” (2016) aveva raggiunto il suo apice qualitativo mentre "Phases" dell’anno seguente era poco più di una raccolta di b-sides e cover, sia pure degnissime. “All Mirrors” esce per la solita Jagjaguwar e rappresenta una bella e confortante conferma per la bella e talentuosa ragazza, adesso residente in North Carolina. Ci sono dentro tutti gli ingredienti che hanno reso sufficientemente originale e fascinosa la sua proposta, che si è abbastanza velocemente allontanata dalle sonorità cupe e intimiste dei primi 2 album, “Half Way Home” e “Burn Your Fire for No Witness”, entrambi al limite del lo-fi. Mai come in questo nuovo “All Mirrors” gli arrangiamenti sono stati così ricchi, le canzoni hanno una struttura tale da essere ricordate anche dopo pochi ascolti, qualcosa di raro e sorprendente quando si parla della Olsen. Appare azzardato definire questo album pop, diciamo piuttosto che è un lavoro elegante e raffinato, che piacerà a molti e che farà crescere il già discreto seguito di followers di Angel. Non siamo ai livelli stellari e cerebrali di una Julia Holter, ma la ragazza del Missouri pare avere molte frecce nel suo arco per colpire il cuore di più di un ascoltatore. Già dalla sontuosa apertura di Lark, oltre sei minuti molto intensi, si capisce che la nostra appare ispirata come non mai. Tutto da gustare anche il video ufficiale che ci regala suggestive immagini naturalistiche oltre alle forme generose della Olsen. All Mirrors, la title track, paga pegno alla indimenticabile Siouxsie formato eighties mentre Spring e What It Is appaiono quasi allegre per le medie consuete della nostra cara Angel. Molto intensi al solito gli slow, quasi tutti collocati a fondo corsa, vedi la lunare Tonight e Endgame e l’ammaliante finale di Chance, con una cantato lieve e sussurrato, alla maniera di una Marissa Nadler o di Aldous Harding. Un bel modo di concludere un disco attraente ed elegante, a livello femminile fra le cose migliori di questo 2019, accostabile per certi versi al secondo di Beduoine ed all’ultima prova della stessa Harding, in attesa del nuovo di Carla Dal Forno che sembra promettere molto bene. C’è vita sul pianeta donna, una volta di più.

 

 

Voto: 7.5/10
Ricardo Martillos

Video

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