Sleaford Mods Sboccati e sbroccati
Gli Sleaford Mods sono un duo che mescola sapientemente hip hop e attitudine punk. Figli della working class britannica, adorabili avanzi di quartiere che mescolano energie positive e negative in un unico codice, cioè quello della strada. Gli Sleaford Mods non vengono da Sleaford, bensì da Nottingham, e non possono essere etichettati principalmente neanche come Mods. Nelle influenze citate (ironicamente o non) ci sono: Mod subculture, Guns n' Roses, Rave e Black Metal. L'incontro tra i due avviene nel 2009 a Notthingam, città che diede i natali alla Thatcher, dopo che Williamson aveva portato avanti il progetto dal 2006 come solista. Da lì in poi la band si stabilizzò nei nomi di Jason Williamson (a sinistra nella foto sopra (lead vocal, spoken word) e Andrew Fearn (campionamenti). Il primo si occupa dei testi e il secondo della musica. Fearn ha sostituito ufficialmente Simon Parfrement, compagno di Williamson nel periodo iniziale della band e presente nei suoi primi quattro album.
Gli argomenti trattati nei loro testi, o sarebbe meglio dire macinati, sputati, declamati con spavalda sciatteria, in studio come nelle performance live, sono quasi sempre basati su critiche mirate verso lo stile di vita attuale, sulla cultura pop, sulle celebrità, sul capitalismo e sulla società in generale. E quello che ne esce fuori è un'adorabile arroganza musicale che vibra in ogni angolo della periferia inglese. Il termine Mods è legato alla celeberrima subcultura giovanile nata negli anni '60 in Gran Bretagna (ebbe un revival alla fine degli anni '70 in Inghilterra e nei primi anni '80 nel Nord America) che si è poi evoluta negli altri paesi del mondo e continua a esistere anche nei giorni nostri come fenomeno di “nicchia”: quello che la distingue è soprattutto il modo di vestire, la musica (Ska, Soul ,R&B ), mezzi di trasporto quali Vespa e Lambretta e un uso massiccio di anfetamine durante le notti passate nei club. Famoso è anche il conflitto, sia musicale che sociologico, che esiste da sempre tra Mods e Rockers. Ma di tutto questo, almeno apparentemente, non c'è traccia nell'immaginario musicale e nella 'weltanschauung' suburbana di Jason Williamson e Andrew Fearn.
CON IL POP GROUP E I PRODIGY
Questo è quello che ha affermato il Pop Group degli Sleaford Mods in occasione dello split 7” registrato con il duo ed uscito il 18 Giugno 2015 per Freak R US.: “Gli Sleaford Mods sono la miglior band dai tempi dei Clash, gente che elargisce giustizia di strada. Loro e i Grime Merchants raccontano le cose come stanno, come una versione di 'The Message' di Grandmaster Flash adattata alle case popolari inglesi, e ai nevrotici esasperati che si aggirano per le New Town. Sono la voce che ulula tra i canyon di cemento, un suicidio suburbano musicato dalle sirene della polizia. Addestrato alla guerriglia di strada, Jason sputa rime a mille all'ora contro il cancro rappresentato dalle false promesse dei politici e dai loro safari nel ghetto a base di baci ai bambini disagiati. QUESTA È LA NOSTRA REALTÀ."
Gli Sleaford Mods sono stati richiesti nel 2015 a gran voce anche dal gruppo di punta della scena elettronica più estremista, i Prodigy, come ospiti nel loro lavoro "The day is my enemy” (Marzo 2015), dove hanno partecipato come ospiti alla traccia Ibiza, consacrandosi definitivamente come fenomeno musicale underground.
I DISCHI
Sleaford Mods (2007)
The Mekon (2007)
The Originator (2009)
S.P.E.C.T.R.E (2011)
Wank (2012)
Austerity Dogs (2013)
Divide and Exit (2014)
Chubbed Up + (2014)
Tiswas EP (2014)
Key Markets (2015)
SLEAFORD MODS - THE MEKON
La formula che accompagna il percorso dei primi due album (entrambi usciti per A52 Records), è già abbastanza chiara e spiega molto bene il percorso che si vuole intraprendere. Campionamenti ripetuti all'infinito, presi da un archivio punk rock (e non solo) vasto e strambo, dove le parole vomitate fanno da padrone raccontando storie di periferia. Nella title track The Mekon c'è anche un omaggio ai Sex Pistols con il riff di Pretty Vacant ripetuto in loop, che fa compagnia a uno spoken word come sempre ossessivo e portavoce di una realtà che pugnala all'anima la categoria della working class con idee conservatrici tipiche dell'era “Tatcheriana” e la costringe ad armarsi di un'attitudine Punk vestita di una splendida armatura Motown.
THE ORIGINATOR - S.P.E.C.T.R.E
“The Originator” esce sempre per A52 Records e non porta grosse novità al sound proposto, anzi è una conferma della coerenza degli Sleaford Mods. Qui la pazzia ossessiva, quasi psichedelica da quanto è ripetuta all'infinito, è ancora più marcata. Un esempio lampante è un pezzo come Chop chop chop, una cantilena malata e sudicia che dura piu di otto minuti e The bride of Rankenstien, in cui in sottofondo ci sono niente poco di meno che i Creedence Clearwater Revival. Con “S.P.E.C.T.R.E”. la formula si evolve in qualcosa di più ricercato: pur mantenendo la stessa attitudine è chiaro un passo avanti nella scelta della produzione e qualche accenno di stramba melodia vocale, che più avanti si rileverà importante per la vitalità degli arrangiamenti.
WANK - AUSTERITY DOGS
Con “Wank” si apre il capitolo più importante che rappresenta al meglio la svolta per gli Sleaford Mods, infatti è proprio questo disco (Deadly Beefburgers Records), che battezza l'ingresso di Andrew Fearn come secondo componente ufficiale, nonché abile operaio addetto alle basi musicali. Un'altra bella lezione di electro-post punk-noise che distrugge tutto quello che calpesta nel suolo britannico. “Austerity Dogs” è un contenitore deformato di basso e batteria campionati in maniera semplice e minimale, ma che si sposano alla perfezione con il parlato sfacciato e sputato di Williamson. My jampandy, Donkey e Mcflurry sono piccole pietre preziose incastonate in una latrina pubblica.
DIVIDE AND EXIT - KEY MARKETS
Gli ultimi due lavori sono sicuramente i migliori e dimostrano una folle creatività che va in crescendo. “Divide And Exit” (2014) è una sorta di colonna sonora della working-class britannica tanto cara a Irvine Welsh, che mescola suoni elettronici lerci di birra Lager, linee di basso ipnotiche e spoken words infinite. Una sorta di rave intimista con un'attitudine punk presa dal pub più malfamato della città. Un distillato etilico di note roboanti che entrano nel cervello e ti fanno muovere fino all'alba, per poi finalmente lasciarti quando le prime luci del mattino entrano dalle finestre ingiallite delle case popolari. A Divide And Exit seguono nel 2014, in ottobre "Chubbed Up +", ottima compilation che comprende songs tratte dai numerosi singoli ed EP usciti tra il 2013 ed il 2014, e in novembre i cinque brani di "Tiswas EP". In “Key Markets” (2015) si prosegue dritti verso un precipizio di spoken word e quello che ne esce fuori è un grido generazionale senza pretese, ma splendidamente disturbante. Arabia ha un drum & bass atipico, quasi psichedelico, una sorta di electro-stoner rock, volendo usare un modo estremo per definire quello che viene fuori. I due frequentatori di pub malfamati colpiscono sempre per fare male e ci riescono in pieno. Al momento della pubblicazione di questo articolo è in uscita il nuovo lavoro in studio "TCR EP", il 14 Ottobre 2016 su Rough Trade Records.
Correlati →
Commenti →