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25 Novembre 2024 ,

Alberto Nemo, Claudio Milano (con borda), Niccolò Clemente Frattura, Comparsa, Dissolvenza

2024 - Autoproduzione

È questo un periodo di fervida e proficua attività per Claudio Milano, già su queste pagine sono stati presentati due suoi lavori, il “Decimo Cerchio (L’Inferno 1911)” con i Sincopatici e “Quigyat” a nome Claudio Milano e borda, coppia che ritroveremo anche in questo album. Il disco è la registrazione di un evento accaduto a fine agosto del 2023 in uno spazio all’interno di una pompa di benzina a Prato, location insolita, ma che per un certo periodo ospitò performance artistiche e musicali, ed è stato prodotto da Niccolò Clemente. C’è un legame tematico che lega le quattro tracce contenute nel disco ed è una riflessione sul cammino che l’umanità sta compiendo, un cammino accelerato in cui si finisce per perdere il senso del tempo e del passato, una frattura in cui si smarrisce e si dissolve il senso della spiritualità. Potremmo quasi definirla un’opera di stampo religioso, ma non nel senso delle religioni rivelate, ma di una forte ricerca del sacro, del mistero, possibile risposta ai venti di morte che aleggiano sull’umanità. Opera pessimista, cupa, soprattutto nella lunga Dissolvenza, musica di Milano e borda, al secolo Teo Ravelli, e testi di Milano e Clemente, qui la voce di Milano si abbandona a una performance davvero incredibile per varietà dei registri e dei toni, si avvinghia, si contorce, sprofonda man mano che il brano va avanti in un continuo drammatico dialogo con l’elettronica disturbata, inquieta, torbida di borda, il risultato è una lunga altalena di emozioni cui abbandonarsi, fra abissi di desolazione e rigurgiti di vitalità disperata che si chiudono con un’inaspettata e accorata recita del Padre Nostro, che però non ci salva dalla sensazione di stare sprofondando. Ma pur con i suoi 18 minuti essendo il brano centrale esso va letto all’interno di tutto l’album che ha nelle due tracce suonate e cantate da Alberto Nemo Frattura Iniziale e Frattura Finale poste appunto all’inizio e alla fine dell’esibizione, due momenti di intensa spiritualità grazie sia al canto in cui si rintraccia l’esperienza di Nemo nel canto sacro, ma anche influenze indiane, sia negli accordi lenti, sospirati del piano, con spesso in sottofondo le note basse che scuriscono il tono dei due brani. E poi c’è il brano Comparsa, musica e testi di Niccolò Clemente, voce solista di Claudio Milano, qui il piano e l’elettronica creano atmosfere lontane, che sembrano perdersi in un altrove misterioso, gli accordi di piano si esprimono in solitudine, mentre il finale soprattutto per l’intervento di Clemente come seconda voce e dell’elettronica raggiunge un forte intensità emotiva. Album non facile, ma intenso che va ascoltato con grande partecipazione.

Voto: 7.5/10

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