Mystic Braves - AA. VV. DAYS OF YESTERYEARS – BROWN ACID / THE FIRST TRIP
Mystic Braves: "Days of Yesteryears" - Uscita: 13 Novembre 2015 (Lolipop Records)
Una delle cose più insolite dell'estate 2015 è stata ascoltare la musica dei Mystic Braves durante la presentazione della collezione maschile Autunno/Inverno di Yves Saint Laurent. Per chi ha seguito la sfilata, ovvio. E per chi conosce già la musica della garage band californiana. Il loro terzo album è uscito a ridosso di quella che ad oggi è l’esperienza con maggiore visibilità per i Mystic Braves ed è un disco che senza tradire la vera essenza della loro musica ne perfeziona il profilo, come un gemmologo alle prese con un diamante da tagliare. "Days of Yesteryears", messo su con la complicità di Rob Campanella dei Brian Jonestown Massacre, trasporta dunque le pepite grezze della band dentro un opificio che ne esalta i colori e lascia sprigionare ogni opalescenza. Musicalmente è come estrarre le "Pebbles" e infilarle dentro le macchine che tirarono fuori gioielli quotatissimi come "Forever Changes", "Fifth Dimension", "Pet Sounds" e "Sgt. Pepper’s". Garage sound porto con una grazia che può apparire sospetta. A voi scegliere se allungare la mano e accettare caramelle dagli sconosciuti.
Lolipop Records Social Voto: 7
Ascolta Mystic Braves: Days of Yesteryears
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AA. VV.: "Brown Acid / The First Trip" (RidingEasy Records) - Uscita: 28 Agosto 2015
Lance Barresi, il deus-ex-machina della Permanent Records, è il mio negoziante di dischi ideale. Non un semplice commerciante di plastica ma un collezionista di rarità, un cane da tartufo in grado di setacciare miglia e miglia di scaffali e scandagliare chilometri quadrati di cantine pur di scovare delle perle dal valore inestimabile. E’ parte della sua collezione privata quanto messo assieme dalla Riding Easy Records per questo primo viaggio acido fra le strade ignote ai più dell’hard rock seminale registrato a cavallo degli anni creativamente più incendiari della storia del rock. Si tratta di formazioni di cui si sa poco o nulla o, nella migliore delle ipotesi (vedi il caso dei texani Josefus), di band che non sono mai uscite dallo stato di culto cui la storia li ha confinati.
Siamo insomma in una sorta di girone hard delle "Pebbles". Quello riservato alle band che, partendo dal blues e dal rock acido ne hanno sfigurato i tratti somatici sotto colate di distorsioni. Tutto in questo "Brown Acid / The First Trip" è battuto da una pioggia elettrica devastante. Lontane dalle esibizioni onanistiche di virtuosismo fine a se stesso e gli eccessi di metabolizzanti che avrebbero reso disgustevole tanto hard e metal rock, formazioni come Zekes, Raw Meat, Bob Goodsite, Todd o Bacchus sembrano puntare dritto al cuore dell’hard rock, alla sua asciuttezza primordiale, al suo vago puzzo funk che usciva fuori dai dischi di Hendrix o all’odore di selvaggina che esalava da album topici come "Vincebus Eruptum" dei Blue Cheer o "Flash" dei Moving Sidewalks che tanti anni dopo sarebbe stata recuperata dai mostri sacri dello stoner-rock. Brown Acid / The First Trip è il residuo acido di quello che poi sarebbe diventata una bibita anabolizzante che avrebbe dissetato la generazione del dopo-Vietnam. Non averlo fra i propri dischi è un crimine.
RidingEasy Records Social Voto: 8
Ascolta AA. VV.: "Brown Acid / The First Trip
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