A.T.A. ACOUSTIC TARAB ALCHEMY
Tunisia- Italia #consigliatodadistorsioni
Il trio jazz A.T.A. formato da Gaia Possenti al piano, Simone Pulvano alle percussioni e Bruno Zoia al contrabbasso a 5 corde (suonato sia pizzicato, sia ad arco) incontra il cantante sufi tunisino Houcine Ataa e ne nasce l'omonimo "Acoustic Tarab Alchemy", un perfetto incontro tra due culture solo apparentemente così diverse tra loro. L’amalgama, infatti, è eccellente, formalmente perfetto, senza una sbavatura. Il sapore “multietnico” e la varietà timbrica sono ulteriormente arricchiti dalla presenza di Juan Carlos Abelo Zamora al violino in qualità di ospite. Il canto sufi, per chi non lo sapesse, è la massima espressione di preghiera per le comunità islamiche, il momento in cui maggiormente l’uomo, tramite la propria voce, si avvicina alla dimensione mistica. Houcine Ataa dimostra grande perizia vocale, sovraincidendo anche più armonizzazioni su ottave differenti, il tutto su una solida e dinamica base jazz.
La band descrive così questo progetto: “Un incontro di suoni e di persone, una progressiva trasmutazione dei linguaggi in un’unica nuova espressione musicale, un’alchimia alla quale noi stessi assistevamo, durante la sua nascita, increduli e divertiti”. Le storie che hanno portato alla nascita di A.T.A. e le biografie dei singoli musicisti che ne fanno parte sono riportate con scrupolosa dovizia di particolari nel libretto bilingue italiano/inglese a corredo dell’album. Nello strumentale Il volo di Icaro, unica traccia del disco con un titolo in italiano, svetta il violino di Zamora, dando vita a una affascinante commistione con il mondo del tango, un altro viaggio tra mondi lontani che si uniscono.
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