J27 REGENERATION
J27 è un combo di musicisti ben rodati che provengono da una tradizione hard rock che sconfina con il metal. Il disco suona con tutti i crismi della professionalità in questo ambito e vanta collaborazioni illustri: Tracii Guns nella prima traccia America Dreaming e la produzione di Rich Veltrop (System of a Down). Nell’era globale quasi non ci stupisce che il disco sia stato prodotto tra la Toscana e Los Angeles. Tagliando la cortina del mito suscitato dal Club 27, che dà loro l’opportunità di snocciolare tutti i sacri numi nella loro presentazione, e dell’hype generato dalle collaborazioni altisonanti, concentriamoci sui brani. La già citata America Dreaming suona un po’ come i primi Alice in Chains, mentre con la seconda cavalcata Reflection, siamo nel territorio dei riff ossessivi e del pogo alla Sugar Ray. Dream of a Lifetime ha tutta l’intenzione di una Welcome to the Jungle con un abuso delle rime in –scion.
Con Faces arriva un brano che strizza l’occhio a Bon Jovi e agli Aerosmith, mentre la seguente Love Is Like an Enemy ricorda qualche atmosfera alla Stone Temple Pilots, sempre con un tocco di hard rock dal New Jersey. In sesta posizione arriva una cover, una reinterpretazione metal di Shout dei Tears For Fears, che non va a stravolgere più di tanto l’originale, se non per i toni agitati, e a questo punto, aspettati, anche se nel complesso risulta un po’ confusa. Termina questo EP Another Sense of Me, che condensa tutte le soluzioni proposte dalla band fino a questo punto. Con tutta questa potenza di fuoco ed esperienza è un peccato che i brani non spicchino per una personalità più definita e coraggiosa.
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