The Lemon Squeezers POP HURT
Lo swing dance hall americano degli anni venti e trenta si dà un appuntamento al buio con i ritmi compulsivi dell’hip hop e le sonorità dubstep dei nostri giorni ed ecco che dall’incontro nasce la luce di questo bell’album divertente e piacevole. La convivenza tra i gorgheggi di sax e trombone, i sibili e i ruggiti del synth e i ritmi spezzati delle percussioni, forma la cifra stilistica di una musica antica e moderna allo stesso tempo. Questo è ben evidenziato in Miss Butterfly che apre l’album e in The Dreamers brani che si potrebbero ballare a charleston mentre ci si aspetta che da un momento all’altro esca danzando un tipo di colore impomatato con bastone e smoking bianco di nome Cab Calloway. Lo stesso avviene in Reaload (anche singolo) con l’aggiunta di qualche sotterraneo accento di jazz manouche, mentre Pop mette in mostra anche lo spirito soul presente nel disco.
L’anima hip hop è invece ben rappresentata da Mr. Sullivan in parte vagamente Prince oriented e dalla dubbata Love,Love, Love. In Monkey sono invece i Kraftwerk che incontrano Grace Jones per una serata lounge mentre volendo andare in discoteca The Line farebbe proprio al caso nostro.
Su tutto la bella e duttile voce di Laura Bonomi che si presta a interpretazioni tra swing, soul, dub, funky e dance hall, che si avvicinano per timbro e intensità, a importanti nomi del genere quali Amy Winehouse (Love, Love, Love), la nostra Meg (I’m Your Lady) e persino Janis Joplin in Low Shelf Frequency. Alla base di tutto c’è soltanto il divertissement, ma di assoluta qualità. Ce ne fossero.
Video →
Commenti →