Arirang GEISHA EP
Arirang è una canzone folk coreana ( oppure un film di Kim Ki-Duk), ma è anche un trio milanese che presenta questo primo “Geisha EP”, composto da 6 tracce. La formazione cerca un punto d’incontro tra diversi generi senza inserirsi specificamente sotto un’etichetta ben precisa: in questo, gli Arirang sono molto abili. C’è invece una sorprendente coerenza, musicale ed estetica. La copertina suggerisce trame chiaroscurali che si propagano per tutte e sei le composizioni. “Geisha EP” pulsa con un drumming calibrato e coinvolgente, fluttua con ipnotici arpeggi, esplode con piogge di distorsioni. Il singolo Humming Rigmaroles ricorda addirittura i Built To Spill (con le dovute proporzioni) ma in salsa post-rock. Segue la progressione nevrotica di Mantra Box, contaminata di elettronica e impressa a fuoco dalle distorsioni di un finale quasi metal. Il post-rock richiama i tre all’ordine in Under The Mount e si fonde con lo shoegaze nella lunga Oh Whale. Il tono ieratico e occulto di Rust si mescola a scorie di desert-rock, dando vita ad un insolito post-sabba. Il finale, relegato alla title-track, Geisha, regala i momenti migliori dell’intero lotto. La batteria scandisce un ritmo marziale, il riff di basso si fa ipnotico, le chitarre si piegano ad magnifico blues orientale.
Le influenze grunge, post-rock, shoegaze fanno degli Arirang una sorta di enciclopedia di un suono ben definito degli anni ’90. Per questo le loro trame ipnotiche e elegiache ricordano certi gruppi come Verdena o Marlene Kuntz nei loro momenti più prolissi, e altri gruppi anglosassoni dell’epoca. Una bella prova, in attesa di un lavoro più lungo e più vario.
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