Heathens ALPHA
Quartetto di musica elettronica guidato dai fratelli Mattia e Lorenzo Dal Pan, entrambi tastieristi e cantanti, e completato dal tastierista Matteo Valt e dal chitarrista Federico Dallo, gli Heathens offrono in questo loro “Alpha” un interessante sound a cavallo tra la new-wave dei Depeche Mode e le marziali solennità industriali degli In the nursery, con in più la caratteristica voce scura e cavernosa a metà tra Nick Cave e i Controlled Bleeding, di George Koulermos (a.k.a. Y:Dk), che dà quel qualcosa in più come ospite nella opener Empty House.
Interessante notare che dietro al mixer troviamo una figura già nota a chi segue con attenzione le recensioni di Distorsioni del variegato universo indie italiano: si tratta di Tommaso Mantelli, che con i suoi Captain Mantell dà vita a un ghiotto progetto musicale tra prog, art-rock, new-wave e rock decadente. E, in effetti, pur essendo due mondi lontani anni luce, l’elettronica degli Heathens e il bizzarro rock’n’roll in salsa post-prog dei Captain Mantell, si riesce a percepire, in qualche modo, un fil rouge che collega questi due gruppi. Ad arricchire ulteriormente la tavolozza sonora degli Heathens, in The dust l’arrivo di una voce femminile, quella di Anna Carazzal, e di un piano elettrico distorto, ci proiettano persino per qualche attimo nell’universo surreale di Bjork, dando vita a uno degli episodi più avvolgenti e più riusciti dell’intera opera. Il rumorismo di In limbo, invece, altro capitolo affascinante del disco, ci fa persino remotamente pensare a una specie di Laibach in salsa trip-hop, per quanto assurdo possa sembrare il connubio.
Un album certamente tutt’altro che “facile”, ma che entra sempre di più, ascolto dopo ascolto, fino ad arrivare al cuore.
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