Carlo Babando - Alberto Castelli “Soul Books”: Marvin Gaye, Il sogno spezzato – Otis Redding, La musica è viva
Mai troppo celebrato, il soul. Sempre troppo confinato fra i rivoli di memoria di chi ha qualche anno sulle spalle o nei margini stretti di qualche spot pubblicitario, privato della sua storia, che è invece, sempre, una storia bellissima di fede, ostinazione, fortuna, sesso, affari, droga, tormento, gioia, abissi di disperazione e voglia di riscatto. Una storia di anime imprigionate nella carne da cui vorrebbero fuggire. E che tentano la fuga su una musica che è carnale quanto l’involucro che le contiene. Sono le storie che le migliori firme del giornalismo musicale italiano ci raccontano nella nuova collana dei “Soul Books” editi dalla Vololibero Edizioni. In maniera sublime. Scritti in maniera così avvincente e appassionata che puoi anche non conoscere una sola nota, una sola canzone, un solo disco dei protagonisti che la popolano e pur tuttavia rimanerne coinvolto, disegnarne i personaggi a tuo modo. E disegnarli in modo pertinente a quello che erano quando la musica e il suo mercato erano ancora cosa viva.
In questa seconda tornata sono Carlo Babando e Alberto Castelli a tratteggiare rispettivamente le figure “ingombranti” di Marvin Gaye e Otis Redding, scomparsi entrambi tragicamente appena venticinquenne il primo, per un soffio mancato quarantacinquenne il secondo, vittime di un karma maldisposto ad assecondare i loro sogni di gloria. Sono le storie di due macchine d’amore e delle officine dentro cui vennero prodotte, quelle della Stax e della Motown. E di tutta la gente che da quelle macchine cercò la sua raffica d’amore o la sua parabola per il successo o che a quell’amore rimase sordo finchè gli fu concesso tempo per poter far ombra su questa terra.
“Il sogno spezzato” e “La musica è viva” hanno il pregio di non dilungarsi troppo sui caratteri tecnici o stilistici di Redding e Gaye puntando invece a disegnare un appassionante romanzo storico, familiare, sociale, affettivo. In maniera per niente prolissa ma, al contrario, sagace, fluida e travolgente. Raccontando con un vocabolario per nulla approssimativo e per niente tecnico. Parole, tante e belle, sospese tra cronaca e leggenda. Riuscendo a ravvivarne il ricordo e a non assopire la nostra attenzione pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, vicenda dopo vicenda. Parole che riescono a fare innamorare, proprio come quelle ingannevoli di Redding e Gaye riuscirono a far innamorare una intera generazione di adolescenti e a gestire i primi pruriti sessuali. Parole, come quelle, che inducono in tentazione. Scritti sul soul, scritti col soul.
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