The Ed Palermo Big Band THE GREAT UN-AMERICAN SONGBOOK – VOLUMES 1 & 2
[Uscita: 24/02/2017]
Stati Uniti #consigliatodadistorsioni
E’ una storia tutta americana, quella di Ed Palermo, classe ‘54, originario di Ocean City, New Jersey, precocemente interessato alla musica, a partire, dice lui stesso in un’intervista, dal tema della vecchia serie TV “Perry Mason”. Il ragazzo divora i dischi dei fratelli maggiori, Beatles prima di tutto, ma la folgorazione avviene sulla via di Filadelfia, invece che su quella di Damasco, quando, quattordicenne, si reca al concerto in cui Frank Zappa e le sue Mothers Of Invention presentano l’album “Uncle Meat”. Quell’esibizione spinge il giovane Palermo verso l’ascolto di musiche di ogni genere, da Edgar Winter, uno dei suoi idoli, a Shostakovic e Prokofiev. Inizia lo studio del sax alto, per poi passare al tenore, ispirandosi a John Coltrane, Dave Liebman e Randy Brecker. Si trasferisce nella Grande Mela appena diplomato, con l’intenzione di mettere a frutto le sue capacità di sassofonista, ma scopre ben presto un interesse per l’arrangiamento. La cosa deve riuscirgli piuttosto bene, visto che mette in piedi una collaborazione con un certo Tito Puente, che, man mano, prende la forma di una big band, quella che a tutt’oggi risponde al nome di Ed Palermo Big Band.
Più che alle sale di registrazione, il nostro si dedica all’attività “live”, proponendo brani di propria composizione, sinchè, in commemorazione della morte di Frank Zappa, decide di dedicare un intero concerto alla musica di quest’ultimo. L’esibizione ottiene un incredibile quanto inaspettato successo, e quello che avrebbe dovuto essere un unico concerto, guadagna invece alla band una residenza di nove anni al famoso club Bottom Line, al Greenwich Village. Ad oggi sono quattro gli album che Ed e la sua band hanno dedicato alla musica del vecchio Frank, opportunamente riarrangiata, spesso accompagnandosi, in veste di “guest star”, con collaboratori di quest’ultimo, come Ike Willis e Mike Keneally. L’esperienza zappiana, però, subisce un arresto con questo doppio CD, dedicato, invece, ai pezzi preferiti da Palermo stesso tra quelli provenienti dalla nostra sponda dell’Atlantico e, in particolare dalle isole britanniche, all’epoca della cosiddetta “British Invasion”.
"The Great Un-American Songbook - Volumes 1 & 2" è una vera festa auricolare: c’è dentro il progressive di Emerson, Lake & Palmer (Bitches Crystal), dei Jethro Tull (Beggar’s Farm), dei meravigliosi King Crimson (Lark’s Tongues In Aspic Part Two, 21st Century Schizoid Man), ci sono i Beatles con quattro pezzi di cui uno, Don’t Bother Me, diventa un medley con Nardis, di Miles Davis, c’è una strepitosa versione dell’altrettanto strepitosa The Low Spark Of High Heeled Boys dei Traffic. C’è We Love You degli Stones, che vi si appiccicherà irrimediabilmente alle orecchie, ci sono pezzi meno famosi, ad esempio As You Said dei Cream o Send Your Son To Die dei Blodwyn Pig. L’enciclopedica cultura musicale di Palermo gli ha suggerito in totale ventuno pezzi, ma, non soddisfatto, ha già in programma il Volume 3 di quella che potrebbe diventare una biblioteca, piena di piccoli capolavori di arrangiamento, potenti nel suono, arricchiti dagli splendidi, calibratissimi assoli dei componenti della band, tra i quali ci piace segnalare la violinista Katie Jacobi, il tenorsassofonista Ben Kono e il trombettista John Bailey. Il fatto che buona parte dei brani sia piuttosto conosciuto rende ancora più piacevole l’ascolto, ma, sia chiaro, la qualità è alta “a prescindere”. Un lavoro che consigliamo senz’altro, anche a chi non frequenti abitualmente le sponde a volte perigliose del jazz.
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