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29 Settembre 2018

Suede THE BLUE HOUR

2018 - Warner Music
[Uscita: 21/09/2018]

Inghilterra   #consigliatodadistorsioni    

 

Suede_The_Blue_HourIl ritorno sulle scene del 2011 di una della band simbolo del britpop (seppur meno fortunata di Blur, Oasis e Pulp) aveva segnato la capacità del gruppo di reinventarsi e non rimanere ancorati ad un clichè, seppur di successo come quello che aveva contraddistinto la band di Brett Anderson. Questo “The Blue Hour”, ultimo arrivato della trilogia iniziata nel 2013 con “Bloodsports” e proseguita due anni fa con il bellissimo “Night Thoughts”, sposta in alto l’asticella di quella che è diventata una vocazione alla rock opera (o sarebbe meglio dire pop) della band londinese. In questo nuovo lavoro, complice la presenza in quasi tutti i brani della  City of Prague Philharmonic Orchestra e la produzione di Alan Moulder e Craig Armstrong, (quest’ultimo coinvolto già ai tempi di “Coming Up”), l’aspetto cinematico del disco è ancora più marcato, complici anche i numerosi inserti parlati che culminano nel dialogo padre-figlio di Roadkill. I tre singoli/anticipazioni che hanno fatto da apripista al disco fotografano in maniera perfetta le varie sfaccettature del suono del gruppo, dalla bellissima ed introspettiva The invisibles, alla più di stampo glam dei primi Suede Don’t be afraid if nobody loves you, alla melodia di atmosfera di Life is golden.

 

SuedeAW160911-2Il disco mantiene lungo il percorso delle quattordici tracce una tensione ed un pathos quasi epici, grazie non solo alla presenza orchestrale ma anche ai grandi riff chitarristici di Richard Oakes in Cold hands e Beyhond the oceans, oltre che alle solite grandi variazioni vocali di Anderson di cui (se ancora una volta necessario) riconosciamo le doti anche nell’immancabile omaggio a Bowie di All the Wild Places. Un lavoro che preme ancor di più, se possibile, rispetto al precedente sul mood malinconico: lo si intuisce sin dall’apertura di As One dove tra cori gregoriani ed organi la decadenza gotica è chiaramente avvertibile, arrivando agli oltre sei minuti della conclusivasuede2 Flytripping, cavalcata a ridosso tra psichedelia ed opera sinfonica. Gli Suede del 2018 sono una band capace di tutto, a cui approcciarsi però con l’idea di un ascolto attento e disposto a rimanere tale per tutta la durata di questo concept-album. Se “Dog man star” ha segnato il punto più alto della carriera del gruppo pre 2010 e “Night Thoughts” quello più alto dalla reunion, questo “The Blue Hour” (l’ora che segna la fine del giorno ed il suo avvicendarsi con la notte) non si può certo definire un disco di passaggio ma una delle vette compositive più elevate raggiunte dalla band. L’immaginario Suede richiede per addentrarcisi un atto di fede, fatto com’è di ambientazioni fumose e spesso ben oltre il kitsch, ma se ci si lascia trasportare vi si trovano emozioni intense quanto profonde. 

 

Voto: 8/10
Ubaldo Tarantino

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