J. Peter Schwalm THE BEAUTY OF DISASTER
[Uscita: 26 /02/2016]
Germania #consigliatodadistorsioni
Già sodale e collaboratore del più conosciuto Brian Eno, J. Peter Schwalm è ancora una volta titolare di un album solista e ancora una volta la cifra stilistica del musicista tedesco non smentisce influenze, ispirazioni, e collusioni legate non solo all’ambient del più famoso amico, ma alla classica contemporanea, agli irrinunciabili Cosmiske Couriers di teutonica memoria e al rumorismo concreto delle avanguardie più oltranziste. Circondato da una mezza dozzina di ospiti, il compositore e multistrumentista si destreggia tra le asperità sonore di una musica astratta e immaginifica dove trovano posto l’ambient con viola solista di The Anxt Code che apre l’album, come anche i ritmi ripetuti e ossessivi di Himmelfahrt che rimandano agli storici Tangerine Dream dei primi album. E se il brano che titola l’album The Beauty Of Disaster è un coacervo di liquidità sonore che grondano da strumenti elettronici programmati ad arte, Numbers Become Stories è guidata da un pianoforte ripetitivo che gioca con un drumming illogico e aritmico quanto basta per sincopare l’andamento del brano.
Ma non è tutto, Stille, Blitz Und Donner gioca con la maestosità di un pump organ (Michael Wollny), Zirkeltrilogie è un bozzetto elettro/rumorista che deve qualcosa a Gyorgy Ligety, Wunschkalgregister è la cosa più melodica del lotto (senz’altro più del titolo), Angstphantasie è una composizione per solo pianoforte affidata alle mani di Christine Schutze. Endknall che chiude l’album è ancora una volta un sospirar di droni di eterea levità e di rumori e suoni di singolare rarefazione metafisica. Un album composito, pur nella struttura d’insieme che lo rende omogeneo, tra arrangiamenti più opulenti e pomposi e altri più siderei e di trasparente lucentezza sonora, non consigliato ai fan di situazioni leggere e particolarmente solari, ma a quelli che trovano godimento nell’immersione totale di quella che una volta si diceva musica per la mente, della quale queste composizioni sono un esempio perfetto che merita un ascolto attento e consapevole.
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