The Zombies STILL GOT THAT HUNGER
[Uscita: 09/10/2015]
Inghilterra #consigliatodadistorsioni
Lo strapotere delle band che hanno catalizzato gli interessi musicali delle giovani generazioni, intorno alla metà degli anni Sessanta, Beatles da una parte e Rolling Stones dall’altra, hanno fatto in modo che formazioni di altissimo, e talora indiscusso, valore venissero messe in ombra. Non staremo qui a fare un censimento a freddo, né, tanto meno, il tentativo di scoprire l’esistenza o meno di gruppi in grado di contrastare i due titani e quindi di competere con loro per l’ingresso nel Mito. Vogliamo solo fare una riflessione ad alta voce, dopo aver ascoltato “Still Got That Hunger”, l’album che consente alla coppia di artisti inglesi Rod Argent-Colin Blunstone, rispettivamente tastierista e cantante, di mettere in pratica una bella, ennesima, reunion degli Zombies, band che, fra quelle che parteciparono alla cosiddetta British Invasion, non hanno magari lasciato una traccia profonda, ma hanno avuto un loro peso specifico e una loro originalità.
Gli Zombies si formarono nel 1963: erano cinque compagni di scuola – con Argent e Blunston, il batterista Hugh Grundy, il chitarrista Paul Atkinson (scomparso nel 2004) e il bassista Paul Arnold, che abbandonò quasi subito l’attività musicale per essere sostituito da Chris White – ed avevano un grosso limite, almeno per quella che era al tempo la mentalità corrente: erano dei bravi ragazzi, di buona famiglia, puliti e timidini, ad onta del nome che s’erano scelto e che evocava qualcosa di oscuro e di torbido.
Il loro beat era un po’ più elaborato rispetto a quello di altri colleghi, con una grande attenzione al blues e con spunti interessanti e innovativi. Più noti negli States che in patria, fornirono belle prove discografiche e live, fino allo scioglimento, nel 1969, quando i due leader si lanciarono in carriere solistiche, anche con una discreta fortuna. In Still Got That Hunger Argent e Blunston hanno messo al loro fianco il chitarrista Tom Toomey, il bassista Jim Rodford e il percussionista Steve Rodford, figlio di Jim, per la godibile sequenza di dieci brani, nove dei quali firmati da Argent: otto nuove produzioni, con due rifacimenti, I Want You Back Again, del 1965, ripresa alcuni anni dopo da Tom Petty (un loro fan dichiarato), e Now I Know I’ll Never Get Over You, presente in un disco del Colin Bluston solista e autore, del 2009.
La voce ben impostata di Bluston con i falsetti e i cori dei suoi compagni che ben s’amalgamano, un po’ di psichedelia d’antàn, tanto blues con spruzzatine di rhythm & blues, le tastiere, acustiche ed elettroniche, di Argent che passa con disinvoltura dal terzinato alla fuga bachiana, facendo qualche puntata nella creatività jazzistica, i fraseggi e le accattivanti svisature della chitarra di Jim sul tappeto ritmico di Tom e Steve, sono gli ingredienti di un album di gradevole ascolto, nel quale gli Zombies si dimostrano freschi e spumeggianti e assolutamente in grado di dare dignità ad un prodotto musicale leggero e di facile impatto. Da bravi giovanotti settantenni quali sono.
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