Rufus Wainwright OUT OF GAME
[Uscita: 1/05/2012]
Gli ultimi anni di attività del canadese Rufus Wainwright avevano suscitato qualche perplesssità, il ridondante tributo a Judy Garland, che proponeva quasi un’imbarazzante identificazione fra la diva hollywoodiana e il cantautore, e il successivo "Songs For Lulu", impregnato dal dolore per la madre morta dopo una lunga malattia, non avevano convinto, sia pur per diversi motivi. Adesso, sotto l’accurata produzione di Mark Ronson (Amy Winehouse, Duran Duran), vede la luce questo “Out Of Game” che rappresenta un ritorno a quella canzone pop d’autore che contraddistingueva i suoi primi, bellissimi dischi. Giustamente qualcuno ha esclamato 'Rufus Wainwright è tornato!', il canadese è tornato infatti a scrivere canzoni ispirate, dalle melodie affascinanti e sofisticate che oscillano fra malinconia, dolcezza, intimismo, amarezza, anche se il gusto per la teatralità, per il musical è ancora presente e porta con sé un sapore dolciastro che rischia a volte di rovinarne il risultato.
Del resto la copertina del disco è a tal proposito quanto mai eloquente, con l’artista vestito con un’improbabile giacca a quadri rossi e neri davanti a un microfono e con un bastone da tip tap appoggiato alla spalla, certo quanto di più diverso dalla tradizione pop rock si possa immaginare: il sapore kitsch e la sensazione che il nostro si stia prendendo troppo sul serio nel suo amore retro per il mondo del vaudeville e del musical si insinua pericolosamente dentro di noi. Lo confermano l’enfasi degli arrangiamenti di brani come Jericho, Rashida e Barbara, in cui orchestra e cori finiscono per soffocare l’espressività della voce di Rufus. Si fanno decisamente preferire i brani in cui arrangiamenti più austeri ed essenziali consentono di cogliere e apprezzarne lo stile elegante e intimo con il quale Wainwright usa le canzoni per svelarci la sua anima, come in Respectable Dive, dall’atmosfera soffusa da night o nelle struggenti e languide Sometimes You Need e Song Of You.
Ma è soprattutto in Montauk che il nostro ci dà la sua prova più riuscita, una canzone nella quale palpitano le angosce e le speranze, il dolore e le gioie che attraversano la sua vita, la canzone è rivolta alla figlia e nel passaggio più intenso si chiede, con tremore e timore, quale sarà la sua reazione quando da adulta lo troverà vestito con un kimono mentre il compagno starà curando le sue rose. Ritroviamo qui gli eventi che in questi ultimi anni hanno cambiato la vita di Rufus Wainwright, gay dichiarato e orgoglioso; infatti adesso condivide con il compagno una bambina generata per conto loro dalla figlia di Leonard Cohen, Lorca, una figlia con tre genitori che si trovano così a crescerla in un’originale famiglia allargata, consapevoli delle nuove e inedite responsabilità che la nuova situazione comporta.
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