Tangents NEW BODIES
[Uscita: 15/06/2018]
Australia
I Tangents si formano in Australia su iniziativa del chitarrista Shoeb Ahmad e del violoncellista Peter Hollo. La registrazione di una sessione impro tenutasi al Megaphon Studios di Sydney e successivamente rielaborata al computer da Ollie Bown diventerà il primo album della band (“I”, 2013), a cui farà seguito “Stateless” nel 2016. Le sonorità della band rimandano ad una fusione di elettronica, free jazz ed improvvisazione, che ricordano le sperimentazioni dei Tortoise e dei Pan•American ed in misura minore dei Necks, accomunati soprattutto dalla terra natìa. Le trame sonore realizzate attraverso lunghe sessioni di improvvisazione sono opportunamente smontate e rimontate in post produzione. Anche il nome della band evoca un approccio obliquo al suono, che cerca di fondere insieme la precisione geometrica della tecnica con l’indeterminazione prodotta dal caso. Il titolo dell’ultimo album “New Bodies” richiama espressamente le conformazioni delle superfici dei corpi, siano essi ammassi acquatici oppure nuovi oggetti celesti.
C’è quasi una ricerca geometrica nell’approccio al suono, sia nella componente ritmica, sia nelle trame minimali. Tra le tracce più significative va certamente segnalato Terracotta, che si pone come limite tra la descrizione di un mondo terreno e di uno ultraterreno (si ascolti anche la versione remixata da Jim O'Rourke). Lake George segue invece un approccio jazz non dissimile da quanto proposto in questi anni dai Portico Quartet. Arteries si sviluppa lungo le linee di un ambient minimale che diviene notturno in Immersion, come se il mondo fosse visto dal basso di una profondità abissale. La risalita in superficie è realizzata in Gone To Ground attraverso un groove ritmico lentamente e progressivamente crescente. Oort Cloud chiude l’album con sonorità più armoniose e rilassanti. Un lavoro interessante.
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