Jacaszek KWIATY
[Uscita: 16/03/2017]
Polonia #consigliatodadistorsioni
Dopo gli ottimi riscontri ottenuti con l’uscita dello splendido “Glimmer” (2011), Michal Jacaszek ha portato avanti il proprio percorso musicale con progetti completamente diversi. Con “Pieśni” (2013) ha proposto una raccolta di canzoni religiose, mentre poi con “Catalogue des Arbres” (2014) ha preso ispirazione da "Catalogue d'Oiseaux" (1958) di Olivier Messiaen, per realizzare composizioni per pianoforte, archi, fiati e registrazioni di ambienti naturali. In fondo alla base della musica di Jacaszek vi è sempre stata una ricerca metafisica di mondo fragile e luminoso che vive dietro l’apparenza del reale. Come è avvenuto con "Glimmer", nel quale la rappresentazione del mondo materiale costituisce lo specchio di una realtà ulteriore, che vive con una propria luce dietro l’apparenza delle cose. Il compito del musicista è recuperare la bellezza vertiginosa e inesauribile di questo mondo. Una bellezza che non si oppone al decadimento, ma che anzi ne svela nuove prospettive e nuove speranze.
E’ questa la lettura che va data anche a “Kwiaty”, ultimo lavoro di Jacaszek, ispirato ad una raccolta di poesie metafisiche del poeta inglese Robert Herrick, che visse nel ‘600. Una raccolta di liriche che parlano di amore, dolore, nostalgia, solitudine ma sempre legate a speranza e conforto. Jacaszek traduce in musica le poesie di Herrick e le affida alla splendida voce di Hania Malarowska, capace di darle intensità e forza emotiva. E’ un lavoro diverso dai precedenti, poiché l’elettronica di Jacaszek resta confinata sullo sfondo, quasi a porsi come specchio dei riverberi di quella realtà fragile e perduta. "Kwiaty", che in polacco significa fiori, richiama una delle più famose poesie di Robert Herrick che scrive «Cogliete le rose finché potete/Il Vecchio Tempo ancora vola/E lo stesso fiore che oggi sorride/Domani sarà morto». Non si tratta solo di esaltare l’amore e la bellezza femminile, ma di prendere consapevolezza che il trascorrere del tempo trasformerà quelle passioni in nostalgia e rimpianto per qualcosa che andrà perduto. Jacaszek trasforma "Kwiaty" in una sorta di poema onirico, in cui una voce femminile e angelica emerge al di sopra di un persistente rumore di fondo. In To Perenna quella voce diventa immagine dei cicli della natura e della vita stessa, mentre nella splendida Daffodils, il canto dell’amore destinato a perdersi, diventa il luogo, sempre più fragile e spettrale, della solitudine e della nostalgia. Il compositore polacco ci restituisce ancora un affresco di vertiginosa ed eterea bellezza.
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